Dai laboratori di Saddam Hussein a quelli dell'Isis, ma con lo stesso scopo: cercare di costruire un arsenale di armi chimiche. Sarebbe questa la 'carrierà di...
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Fonti del Pentagono citate dal New York Times dicono che il dirigente jihadista catturato sta rivelando informazioni su come l'Isis abbia in dotazione il gas mostarda in polvere e lo stia caricando nei proiettili d'artiglieria. Un sistema ancora rudimentale che non è giudicato sufficiente per uccidere, ma che può provocare menomazioni nelle persone colpite. Alle stesse conclusioni sono arrivati diversi esperti, secondo i quali lo Stato islamico non avrebbe i mezzi per produrre gas capaci di provocare delle stragi. E infatti finora gli attacchi denunciati riguardano soprattutto l'utilizzo di cloro, molto meno letale del gas mostarda. Secondo fonti della sicurezza a Kirkuk, nel nord dell'Iraq, anche negli ultimi giorni i miliziani del Califfato avrebbero compiuto bombardamenti con razzi caricati con cloro sulla vicina cittadina di Taza, dove «decine» di residenti sono stati ricoverati in ospedale per problemi respiratori. Fonti governative hanno aggiunto che l'Isis aveva impiegato cloro anche in bombardamenti sulle forze curde Peshmerga il mese scorso a Sinjar, 120 chilometri a ovest di Mosul.
I mezzi ancora limitati a disposizione dei jihadisti non bastano a placare i timori per il possibile sviluppo di armi chimiche di distruzione di massa da parte dell'Isis, che secondo autorità di Washington e Baghdad ha allestito una speciale unità di ricercatori composta da scienziati iracheni dell'era di Saddam e da alcuni stranieri.
Il Messaggero