Dopo aver eluso per anni accuse a sfondo sessuale da parte di giovani donne, l'ex «papà buono» dei «Robinson» dovrà finalmente rispondere...
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L'azione legale nasce dalla denuncia di Amanda Constand, una ex dipendente della Temple University, che accusa Cosby di averla drogata e sedotta nel 2004 nella sua casa di Cheltenham, a nord di Filadelfia. Secondo un copione coincidente con le accuse di molte altre «vittime», Amanda ha detto che Cosby le avrebbe fatto due avances indesiderate. Quando lei lo respinse, l'avrebbe costretta a prendere sedativi e a bere vino rendendola incapace di intendere e di volere.
Cosby ha sempre negato di aver stuprato o molestato donne contro la loro volontà e solo qualche giorno fa ha avviato un'azione legale per diffamazione contro sette delle sue accusatrici. A luglio l'Associated Press era entrata in possesso di atti legali di un'azione civile della stessa Amanda secondo cui nel 2006 Cosby aveva ammesso di aver somministrato sedativi «ad almeno una donna e ad altre persone».
Sul banco degli imputati è oggi il Quaaludes, un farmaco conosciuto negli Usa come una «rape drug»: di frequente usato, soprattutto nei college, per far perdere conoscenza prima di un rapporto non voluto. «Avendo rivisto la documentazione è stato nostro dovere intervenire», ha detto il procuratore annunciando di aver emesso un mandato di arresto.
Cosby ha 78 anni: all'apice della sua carriera, negli anni Ottanta, sdoganò negli Stati Uniti il tabù della razza con il suo show a puntate, il «Bill Cosby Show» (in Italia arrivò con il titolo di «I Robinson»), che raccontava le avventure serio-comiche di una famiglia di afro-americani, trattata con la stessa naturalezza e «normalità» di una famiglia bianca.
L'attore aveva trasferito «off camera» il suo modo di fare «paterno», spesso al limite del «paternalismo» moralista. Le accuse contro di lui sono tornate di attualità l'anno scorso con un leit motiv comune: le donne avevano riferito di essere state drogate e violentate dal popolare «papà» televisivo. Sono una cinquantina le donne che accusano Cosby.
Tante stelline di serie B e almeno una top model, Beverly Johnson, che nel 1974 fece la storia come la prima supermodella nera sulla copertina di Vogue. Nella maggior parte dei casi con lo stesso metodo: la droga in una bibita o un cocktail, e la ragazza si ritrovava seminuda nel letto dell'attore senza ricordare come ci fosse finita. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero