Usa, bufera sul candidato "telemita": sgozza le capre e ne beve il sangue

August Sol Invictus, candidato al Senato Americano per il seggio della Florida
"Ho sacrificato una capra in un rito pagano nel deserto del Mojave. E poi ne ho bevuto il sangue". August Sol Invictus non ha problemi a dichiarare apertamente di essere un...

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"Ho sacrificato una capra in un rito pagano nel deserto del Mojave. E poi ne ho bevuto il sangue". August Sol Invictus non ha problemi a dichiarare apertamente di essere un telemita. Di credere cioè in una religione sviluppatasi all’inizio del XX secolo, ma basata sulla triade delle antiche divinità egiziane che prevede, tra le altre cose, sacrifici animali. Il personaggio sarebbe poco più che folkloristico (e forse argomento di dibattito per i gruppi complottisti) se non corresse per un seggio al Senato degli Stati Uniti nelle elezioni del 2016 in Florida.




Invictus ha 32 anni, è avvocato e membro del Libertarian Party americano e un aspetto fin troppo perfetto. A Orlando è a capo di uno studio di avvocati dal nome emblematico “Imperium”, e il claim ancora più inquietante: l’Impero come filosofia politica. Il suo nome (che ovviamente non è quello con cui è stato battezzato) significa “invincibile imperatore del sole”.

La sua candidatura ha sollevato un vero e proprio putiferio nelle fila del Partito Libertariano in Florida. Il segretario locale, Adrian Wyllie, ha rassegnato le sue dimissioni per protestare contro la candidatura di Invictus definendolo “”un fascista violento e un neo Nazista”.



Secondo Wyllie uno degli obiettivi politici di Invictus sarebbe quello di dare il via a una seconda guerra civile americana e sponsorizzare l’eugenetica. E in effetti in passato il controverso candidato al Senato ha scritto un pamphlet in supporto dei “metodi scientifici volti al perfezionamento della specie umana” – una sorta di manuale del “piccolo Joseph Mengele” - ma in una sua recente intervista ha dichiarato di “aver abbandonato quelle posizioni”. In un suo post su Linkedin , lo scorso mese di agosto, ha pubblicato una “chiamata all’insurrezione”, citando Seneca e invitando tutti all’azione. Una via di mezzo tra “I want you” e “svegliatevi!” in cui invita al culto della forma fisica per abbracciare la “vita selvaggia” e “ballare nudi nella natura”. Nel suo anomalo Pantheon di riferimento viene citato anche Malcolm X, “un uomo che non raccoglieva firme ma agiva”.



Sul suo sito web ha creato una sezione di FAQ, “domande e risposte”, in cui spiega perché, nonostante sia membro del partito libertariano, utilizzi l’immagine di Benito Mussolini e perché si sia candidato al Senato nonostante nel 2013 abbia rinunciato alla cittadinanza statunitense.


Di certo il personaggio è tanto paradossale quanto inquietante. Il suo programma politico è forse la cosa meno “strana” del personaggio: indipendenza energetica, rispetto dell’ambiente, controllo delle frontiere, minori ingerenze governative nell’economia… insomma cose relativamente normali. Ma tutto il contorno e, soprattutto, la capra sgozzata nel deserto per berne il sangue. Beh sarà difficile entrare in Senato con un curriculum di questo tipo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero