Anche i cittadini americani a Roma vivranno la lunga notte elettorale che deciderà il successore di Barack Obama alla Casa Bianca. Con il fiato sospeso, i democratici...
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Le porte del celebre albergo di Via Veneto si apriranno agli ospiti alle 22.00. Ad accogliere la vasta platea - con un discorso di benvenuto - ci saranno l'ambasciatore John Phillips e l'incaricato d'affari americano in Vaticano Louis Bono. Non si esclude che Phillips possa restare fino alle prime ore del mattino quando uscirà il nome del 45/mo presidente degli Stati Uniti. Magari approfittando di qualche ora di riposo in una delle suite messe a sua disposizione dallo storico albergo romano. Per seguire sul maxi-schermo il duello finale Clinton-Trump si sono accreditati alla serata i corrispondenti a Roma delle testate e delle tv di tutto il mondo. Per loro è stata allestita una sala stampa e quattro piccoli studi televisivi. Tutte le novità, in diretta, saranno accessibili sull'hashtag creato dall'ambasciata #lamericadecide. Non mancheranno birra e hotdogs, nel più puro stile a stelle e strisce.
Altra serata speciale per seguire i destini dell'America post-Obama, è quella a Palazzo Ferrajoli, a un passo da Montecitorio, riservata al Corpo Diplomatico e a personalità del mondo delle Istituzioni, della cultura e dell'economia. «Notte a Palazzo. Il racconto delle elezioni americane nel cuore di Roma con le tv del mondo».
Questo, il titolo dell'iniziativa promossa da Giovanni Cipriani, segretario del «Centro per la promozione del Libro» in partnership con la «Fondazione Fias International». Nelle sale del Palazzo cinquecentesco sono stati installati una ventina di schermi per consentire il collegamento con le reti televisive internazionali.
Sono un centinaio gli statunitensi fedelissimi di Hillary Clinton che - sotto l'egida della rete Democrats Abroad che riunisce le migliaia di democratici espatriati - si sono dati appuntamento a «The Road House Grill», nel quartiere del Testaccio. «Siamo fiduciosi nella vittoria di Clinton che sarà un presidente forte, un grande leader e farà grande l'immagine dell'America con il suo primo presidente donna», è il pronostico di Matthew Montavon, responsabile della rete nella capitale.
Il Messaggero