Uruguay, espulso diplomatico iraniano sospettato per un attentato all'ambasciata di Israele

Uruguay, espulso diplomatico iraniano sospettato per un attentato all'ambasciata di Israele
Allerta massima nelle ambasciate israeliane all'estero: l'Uruguay ha espulso due settimane fa un diplomatico iraniano che, secondo fonti di alto livello a Gerusalemme,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Allerta massima nelle ambasciate israeliane all'estero: l'Uruguay ha espulso due settimane fa un diplomatico iraniano che, secondo fonti di alto livello a Gerusalemme, risultava coinvolto nel collocamento di un ordigno esplosivo vicino all'Ambasciata di Israele lo scorso 8 gennaio a Montevideo.




Le indagini dei servizi segreti uruguaiani, dopo la scoperta del dispositivo, hanno prodotto informazioni che portavano al coinvolgimento potenziale di qualsiasi persona all'interno dell'ambasciata iraniana: solo dopo che il governo di Montevideo ha consultato il governo iraniano si è deciso di espellere uno dei diplomatici di alto livello dall'ambasciata iraniana.



L'otto gennaio gli artificieri dell'esercito uruguaiano hanno fatto brillare un ordigno esplosivo artigianale scoperto vicino al World Trade Centre di Montevideo, un edificio al centro della città, che ospita al nono piano l'ambasciata di Israele. L'unità anti-esplosivi dell'Esercito è intervenuta dopo che erano state evacuate tutte le persone presenti e ha neutralizzato l'ordigno. Anche se il dispositivo si trovava all'esterno dall'edificio, i funzionari a Gerusalemme pensano che si trattasse di una prova di attentato.



L'allerta nelle ambasciate israeliane è salito ai livelli massimi dopo l'uccisione del figlio di uno dei leader di Hezbollah, Jihad Mughniyeh, e di un generale iraniano nel corso di un attacco attribuito a Gerusalemme. Adesso si teme che possano essere effettuate ritorsioni tramite attentati alle ambasciate israeliane all'estero.



Il gruppo terroristico di Hezbollah ha una struttura stabile in Sud America, grazie agli emigrati libanesi sciiti: a loro sono riconducibili gli attentati di Buenos Aires degli anni '90, in cui morirono più di 100 persone. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero