Un paradiso di sabbia, palme e acqua cristallina fatto a pezzi. Intere isole rase al suolo, devastate, quasi cancellate. L'uragano Irma - che i meteorologi definiscono...
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Stessa sorte per St. Martin e St. Barts, perle incastonate nel mar caraibico. A Porto Rico l'emergenza è totale, mancano acqua e luce e migliaia di abitanti sono rimasti senza un tetto. Le morti accertate sono finora sedici, tra cui un bimbo di due anni. Ma non può che essere un bilancio provvisorio, visto che nella gran parte delle zone colpite non sono nemmeno arrivati i soccorsi. E Irma prosegue la sua folle corsa verso nordovest, verso zone altamente popolate, puntando la Repubblica Dominicana, Haiti, le Bahamas. Nel fine settimana l'uragano dovrebbe toccare terra negli Stati Uniti, dove è stato proclamato lo stato di emergenza su entrambe le coste della Florida e già da ore è in atto un vero e proprio esodo dall'affollatissima contea di Miami.
A Miami Beach, come sempre piena di turisti (moltissimi italiani) è scattato l'ordine di evacuazione immediata. Così per il fragile arcipelago delle Keys. Si teme per i venti killer e per le inondazioni che potrebbero raggiungere livelli senza precedenti. Anche se la "fuga" è resa complicata dal carburante che comincia a scarseggiare, nonostante lo sforzo delle autorità e delle compagnie petrolifere. Anche i beni di prima necessità sono ormai quasi spariti dagli scaffali di moltissimi supermercati. «Sono molto preoccupato, siamo di fronte a venti mai visti», ha ammesso il presidente americano Donald Trump, costantemente aggiornato sugli sviluppi della situazione.
È in ansia anche per le sue proprietà sia in Florida che nei Caraibi, a partire dalla cosiddetta "Casa Bianca d'inverno" a Palm Beach, il resort di Mar-a-Lago. «Il passaggio dell'uragano sarà devastante, peggiore del previsto.
Il Messaggero