L'università di Papa Francesco apre le porte agli 007 italiani, a febbraio terranno una lezione ai seminaristi

L'università di Papa Francesco apre le porte agli 007 italiani, a febbraio terranno una lezione ai seminaristi
CITTA’ DEL VATICANO L’università del Papa, la Lateranense, spalanca le porte agli 007 italiani. Naturalmente nessuno si presenterà all’appuntamento con barbe finte e...

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CITTA’ DEL VATICANO L’università del Papa, la Lateranense, spalanca le porte agli 007 italiani. Naturalmente nessuno si presenterà all’appuntamento con barbe finte e occhialoni neri, scendendo da limousine dai vetri oscurati. Nessuna scena potrà mai ricordare, anche vagamente, i clichè un po’ datati dei film di James Bond. Segno dei tempi. I funzionari dei servizi invitati a salire in cattedra dal rettore, l’arcivescovo Dal Covolo, vogliono fare capire chi sono e come lavorano agli studenti dell’ateneo pontificio, un uditorio speciale formato da aspiranti preti, futuri missionari, seminaristi, novizie ma anche giovani che frequentano i corsi di “utroque iure” per diventare avvocati rotali. Le giornate di studio progettate fanno parte di un piano di lavoro articolato di Aise e Aisi destinato a rendere più trasparente un settore di per sé opaco, abituato ad agire più dietro le quinte che non a schiudersi alla società civile. I tempi però davvero cambiati. Le università che gli 007 sono finora andati a visitare sono parecchie, l’elenco è lungo; da Cà Foscari alla Bocconi, dalla Luiss all’Alma Mater di Bologna, dalla Normale di Pisa alla Sapienza di Roma. Lo scopo non è solo quello di reclutare futuri funzionari, ma avviare un interscambio positivo con il mondo accademico, esattamente come accade in Gran Bretagna o negli Stati Uniti. In questo quadro non potevano mancare le realtà universitarie della Chiesa, anche se tra i seminaristi forse non verranno arruolati informatori, né agenti segreti. I contatti per la collaborazione sono stati avviati di recente e il rettore dell’ateneo, Dal Covolo ha subito dato il suo ok. La prima giornata è stata fissata a febbraio del prossimo anno, in una data ancora da individuare. Con ogni probabilità sarà la prima di una lunga serie, e potrebbe anche trasformarsi in un corso.




Sono anche stati identificati diversi campi di comune interesse, come l’area delle missioni, la presenza della Chiesa in zone di guerra, la cooperazione internazionale dove sono attivi i più grandi ordini religiosi. Insomma, in prospettiva, il mestiere dello 007 non potrà prescindere da nessuno dei settori che compongono la società. Fare l’agente è un mestiere un po’ meno affascinante e ‘muscolare’ di quello tramandato da James Bond, sicuramente più complesso di un tempo.



Si fanno strada preparazioni nuove, lo sguardo si amplia e si accompagna a tradizionali competenze finanziarie e informatiche. Luoghi di incontro privilegiati per gli interscambi sono le università, dove nascono le future classi dirigenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero