Unioni gay, al “referendum” M5S stravince il sì

Unioni gay, al “referendum” M5S stravince il sì
Il web ha detto sì. Gli iscritti al Movimento 5 stelle sono favorevoli al riconoscimento delle Unioni civili. Sui 25.268 iscritti certificati che hanno partecipato, 21.360 hanno...

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Il web ha detto sì. Gli iscritti al Movimento 5 stelle sono favorevoli al riconoscimento delle Unioni civili. Sui 25.268 iscritti certificati che hanno partecipato, 21.360 hanno votato sì, solo 3.908 hanno votato no. Tutto si è svolto attraverso la consolidata prassi grillina. Prima di esprimersi su temi così delicati e importanti i parlamentari devono infatti lanciare una consultazione online. Lo prevede il “non statuto» interno prima che una specifica proposta possa essere votata.




I 5 Stelle alla vigilia del voto non avevano preso posizione. Nel post che introduceva la consultazione il senatore Alberto Airola ha dispensato solo qualche consiglio al popolo web. «Se credete - si legge - che sia sacrosanto concedere dei diritti alle coppie di fatto votate sì, se credete che dovremmo avere il matrimonio egualitario vi consiglio di votare sì lo stesso perché questo sarà il primo passo per riconoscere comunque dei diritti alle coppie etero e gay». Infine un consiglio anche a chi fosse propenso a votare “no” accompagnato però da una postilla, «sappiate che in tutta Europa esistono istituti egualitari al matrimonio per coppie omosessuali o comunque il riconoscimento di diritti alle coppie di fatto».



ADOZIONI PIU'ETEROLOGA

Alla fine il risultato è stato plebiscitario. «Ora si apre - ha commentato il senatore piemontese - la strada per un percorso legislativo che porti al riconoscimento di diritti da tempo presenti in Europa e di cui l'Italia, paurosamente in ritardo, aveva bisogno». «Ci auguriamo - continua Airola - che le divisioni interne alla maggioranza, e allo stesso Pd, non rallentino l'iter legislativo di questo disegno di legge parlamentare».



Nel testo proposto all'elettorato grillino sarebbe scomparso il riferimento alle adozioni. Un tema che in Francia ha sollevato e malumori diffusi. Ma la polemica è subito rientrata dopo la precisazione che nella premessa esplicativa il riferimento era rimasto (testuale: «il testo sulle unioni garantisce molto le coppie al pari del matrimonio, salvo adozioni ex novo per le coppie omosessuali»).



E il Pd? I dem sono divisi. Una parte del partito ritiene che le unioni civili non debbano comprendere le unioni tra coppie eterologhe. Un'altra sarebbe invece favorevole. Ed è questa che pensa con più interesse ad un possibile accordo parlamentare con il movimento di Beppe Grillo. «A questo punto ci auguriamo l'approvazione del testo base della collega Monica Cirinnà che è all'esame in commissione Giustizia», hanno infatti affermato i senatori dem Laura Cantini ed Andrea Marcucci, commentando l'esito della consultazione - il premier Renzi ha più volte ripetuto che le unioni civili sono nel programma del Governo è quindi rilevante ampliare i voti della maggioranza con tutte le forze disponibili a votare un provvedimento di civiltà». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero