L'accelerazione annunciata le scorse settimane dal Partito democratico sulle Unione civili sembra naufragata in attesa di un documento del Governo. Infatti non è ancora...
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«Sulle unioni civili il tempo è scaduto, anche la Corte Europea ce l'ha detto». Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel corso della cerimonia del Ventaglio a Montecitorio.
Intanto sul suo profilo Facebook il senatore del Pd Sergio Lo Giudice annuncia: «Finalmente una data è arrivata: su proposta della conferenza dei capigruppo, il Senato ha fissato per la settimana dal 3 al 7 agosto la discussione in Aula del testo base sulle Unioni civili, ove concluso il lavoro della commissione. Non so se per quella data avremo finito di votare i 1600 emendamenti in commissione giustizia, la cui discussione inizierà probabilmente martedì prossimo: l'attesa relazione tecnica del governo sugli aspetti economici dovrebbe arrivare stasera e nei prossimi giorni la commissione bilancio dovrà dare i suoi pareri.
L'Aula del Senato esaminerà il ddl Unioni Civili «l'ultima settimana di lavoro» prima della pausa estiva «ove concluso l'esame in commissione». Lo ha deciso la Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. «Ho anche chiesto a Grasso di sollecitare la commissione Giustizia a votare presto gli emendamenti», aggiunge il capogruppo Pd Luigi Zanda. «Abbiamo chiesto con forza - aggiunge Zanda - che il testo sulle Unioni Civili venga inserito dal 3 al 7 agosto nel calendario dell'aula e la Conferenza dei capigruppo ha accolto la nostra richiesta». «In più abbiamo chiesto a Grasso di sollecitare la commissione Giustizia affinchè si votino gli emendamenti perchè un testo così importante merita di arrivare in Aula con il mandato al relatore anche perchè il relatore è un esponente del Pd, Monica Cirinnà, particolarmente qualificato».
Sul caso interviene anche Maurizio Sacconi, presidente della commissione Lavoro del Senato. «L'iscrizione all'ordine del giorno dei disegni di legge sulle unioni civili è tutta teorica, potremmo dire solo una sceneggiata. L'iscrizione nel calendario dell'Aula del Senato per i primi giorni di agosto - spiega - è subordinata alla conclusione dei lavori in Commissione. Il che vuol dire che è praticamente impossibile perchè la Commissione non ha nemmeno iniziato l'esame ed il voto dei singoli emendamenti». «Il provvedimento inoltre - ricorda il parlamentare - non ha ancora il necessario e complesso parere della Commissione bilancio mancando perfino la relazione tecnica del governo. Ed è noto che con questa legge si vuol mettere in discussione con il concetto di famiglia l'intero modello non solo antropologico ma in conseguenza anche sociale. Il tanto enfatizzato ostruzionismo finora non è stato mai praticato in Commissione e per quanto mi riguarda ho presentato un numero normalissimo di emendamenti tutti sostanziali e riconducibili al disegno di legge di cui sono primo firmatario». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero