«Siamo tutti compatti a favore del ddl Cirinnà» ma «sia ben chiaro che impoverito non lo votiamo». È l'avviso del senatore M5S Alberto...
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In Transatlantico al Senato ci sono stati momenti di tensione. Airola, apertamente a favore del provvedimento, parlando con i senatori del Pd Monica Cirinnà e Sergio Lo Giudice che sono ispiratori del ddl, sbotta: «Mi sono rotto i coglioni, i problemi sono vostri, quindi risolveteveli voi». La senatrice Cirinnà accompagna Airola verso l'Aula non appena vede che i giornalisti si avvicinano incuriositi richiamati dalle urla. Ma lui torna indietro e sempre gridando dice: «C'è un capogruppo...».
Il «battibecco», secondo quanto si apprende da alcuni che facevano parte del capannello, sarebbe nato da una battuta dei senatori dem in riferimento a indiscrezioni di stampa secondo cui ci sarebbero «prove di dialogo tra Chiesa e M5S» perché alcuni esponenti pentastellati nutrirebbero perplessità sul ddl per le unioni civili. Airola non avrebbe gradito. Nel Pd, invece, secondo quanto si apprende, ci sarebbe una certa preoccupazione per come i senatori del M5S potrebbero comportarsi in sede di voto segreto visto che i margini sarebbero piuttosto ristretti. Da qui anche la tensione tra gli esponenti dei due gruppi che sarebbe sfociata nel botta e risposta Airola-Cirinnà.
La possibile convergenza di Pd e M5S sulle unioni civili crea malumori nella maggioranza alfaniana: se Pd e M5S voteranno insieme il provvedimento sulle unioni civili «sarà un fatto grave, negativo e traumatico. Se Renzi se lo risparmia fa il bene dell'Italia», ha detto il ministro dell'Interno Alfano, al programma 'L'aria che tirà su La7, sottolineando che «noi non minacciamo crisi, non credo sarebbe una mossa intelligente. Quando ci sono argomenti che investono la coscienza il governo farebbe un errore ad intervenire». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero