Un nuovo corpo speciale, formato da oltre 2 mila uomini, per pattugliare il confine ungherese, bloccando i profughi. È la decisione del consiglio di sicurezza nazionale riunito...
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Il capo della polizia Karoly Papp ha assicurato ai giornalisti che «non avranno l'ordine di sparare», mentre il portavoce del governo Zoltan Kovacs ha detto che si sta valutando l'uso dell'esercito.
Tensione al centro profughi
Intanto tensioni si sono registrate nel campo di accoglienza di Roszke, alla frontiera con la Seria. La polizia ungherese ha lanciato gas lacrimogeni contro i profughi siriani nell'affollato campo d'accoglienza di Roszke, presso la frontiera con la Serbia. Gli scontri, spiega la Bbc, sono scoppiati dopo il rifiuto dei migranti di farsi registrare e prendere le impronte digitali. I profughi temono che così facendo sarebbero costretti a chiedere asilo a Budapest, mentre il loro obiettivo è raggiungere il nord Europa e soprattutto la Germania.
Continua intanto a salire il numero dei rifugiati, in gran parte siriani, che varcano la frontiera ungherese, superando la barriera lunga 174 chilometri che il governo di Budapest sta costruendo per bloccare il flusso degli arrivi. Secondo dati diffusi oggi, le autorità magiare hanno registrato ieri 2.553 ingressi illegali provenienti dalla Serbia, 460 in più di lunedì.
Fuggiti dagli orrori della guerra, migliaia di siriani sono sbarcati sulle isole greche provenienti dalla Turchia. Il loro cammino verso l'Europa settentrionale procede poi attraverso Macedonia, Serbia e Ungheria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero