Alla pace fatta ieri tra Italia e Israele dopo la vicenda dell'astensione italiana sulla risoluzione Unesco si è aggiunto oggi il suggello del premier Benjamin...
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Il "chiarimento" tra Renzi e il titolare della Farnesina c'è già stato, come ha spiegato il premier ieri da Bruxelles dopo il vertice europeo: «Ho detto solo di volergli parlare, cosa che ho fatto». E Gentiloni oggi, in un'intervista al Corriere della Sera, ha annunciato che l'Italia «cambierà atteggiamento». Ma - premesso che «la negazione da parte dell'Unesco del legame tra ebraismo e luoghi sacri di Gerusalemme è assurda» anche se «si ripete da anni» - il ministro ha precisato che la strada seguita finora dall'Italia è stata di «cercare di ridurre l'area di consenso» attorno a questa «assurdità» tramite l'astensione. E il dibattito fra le diplomazie è se invece «sia meglio testimoniare la propria contrarietà» a questa posizione, come fanno Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania.
Ma se Israele sembra averci messo una pietra sopra, in Italia le polemiche non si sono ancora placate. Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri ha annunciato di aver depositato in Senato una mozione da discutere con urgenza sulla vicenda e ha affermato in una nota che «è semplicemente incredibile che il ministro degli Esteri Gentiloni, difenda ancora, in un'intervista al 'Corriere della Serà, la vergognosa decisione del governo italiano di astenersi in sede Unesco in occasione della votazione negazionista contro Israele». Per Roberto Calderoli (Lega), il governo «ha rimediato una figuraccia da vergognarsi» e «le parole di Renzi sono una toppa persino peggiore del buco». Il senatore di Forza Italia Lucio Malan ha commentato che «il gioco delle parti tra il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri sul vergognoso voto dell'Italia e le bugie connesse sono penose per il nostro Paese». Mara Carfagna, portavoce dei deputati azzurri, parla di «incredibile errore - a malapena riparato - all'Unesco su Israele». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero