Ucraina, Poroshenko scioglie il Parlamento: nuove elezioni presidenziali il 26 ottobre. Trenta blindati russi varcano confine: 4 morti e 30 feriti negli scontri

Immagini di repertorio
Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha deciso di sciogliere la Rada, il parlamento del Paese, per poter indire nuove elezioni. Lo riferisce l'agenzia Unian, citando un...

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Il presidente ucraino, Petro Poroshenko, ha deciso di sciogliere la Rada, il parlamento del Paese, per poter indire nuove elezioni. Lo riferisce l'agenzia Unian, citando un tweet del capo dell'ufficio stampa presidenziale, Sviatoslav Tsegolko.




Nel tweet, Tsegolko accusa la maggioranza del parlamento in carica - che nei mesi scorsi ha in buona parte cambiato bandiera dando sostegno alle nuove autorità 'filo-occidentalì salite al potere con la rivolta di Maidan, ma che in origine era stata eletta con prevalenza di sostenitori del deposto presidente 'filo-russò Viktor Ianukovich - di aver approvato nel passato «leggi dittatoriali». E di non avere quindi legittimità di fronte al popolo. Di quelle leggi, ha poi avvertito, i deputati uscenti dovranno «rispondere».



Il presidente Poroshenko ha fissato per il 26 ottobre la convocazione di nuove elezioni politiche. Lo si legge in un lungo messaggio dello stesso Poroshenko, riportato dall'agenzia ucraina Unian, nel quale fra l'altro il presidente afferma che un nuovo parlamento è necessario al Paese per «uscire dalla guerra» - che contrappone le forze governative ai ribelli delle regioni dell'est russofono - e per accelerare il cammino d'integrazione nell'Ue.



Gli scontri. Scontri armati tra le guardie di frontiera ucraine e una colonna di 30 blindati arrivati dalla Russia si sono tenuti oggi nell'Ucraina sud-orientale, nei pressi dell'importante porto di Mariupol. Lo sostiene l'ufficio stampa del comando ucraino dell'«operazione antiterrorismo».



Il bilancio. Quattro soldati ucraini sono morti e 31 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore nei combattimenti tra le truppe governative e i miliziani separatisti nell'Ucraina sud-orientale. Lo fa sapere il portavoce del Consiglio di sicurezza di Kiev, Andrii Lisenko, citato dall'agenzia Interfax.



Secondo le forze armate di Kiev, la colonna avrebbe violato il confine nella zona di Sherbak-Novoazovsk, ma la sua avanzata sarebbe stata fermata dall'intervento delle guardie di frontiera ucraine. Prima il vice comandante del battaglione di volontari pro-Kiev ''Azov'' aveva parlato di una colonna di circa 30 carri armati, mentre l'esperto militare Dmitri Timchuk - anche lui pro-Kiev - aveva affermato che mezzi bellici erano stati fermati dai soldati ucraini, ma altri (dieci mezzi blindati, due carri armati e due camion) continuavano a penetrare in territorio ucraino.



Mosca nega. Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha negato la presenza di mezzi militari russi in territorio ucraino, sostenendo che non c'è alcuna conferma indipendente neppure dei blindati russi che Kiev ha detto di aver sequestrato insieme a vari documenti.



I separatisti. I mezzi militari dei separatisti impegnati oggi in un combattimento vicino a Novoazovsk non sono arrivati dalla Russia come sostengono le autorità di Kiev ma «sono stati trasferiti da Telmanovo» (a sud di Donetsk). Lo sostiene il primo vice premier dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Andrei Purghin, citato dalle agenzie russe, precisando che i miliziani «stanno cercando di accerchiare alcuni reparti della Guardia nazionale nella zona di Novoazovsk».



Aiuti. Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha annunciato oggi in una conferenza stampa a Mosca l'intenzione del proprio Paese di inviare nei prossimi giorni un secondo convoglio di aiuti nell'est ucraino, auspicando la collaborazione di tutte le parti.



Vertice Nato. La Russia non è stata invitata al vertice dei capi di Stato e di governo della Nato in programma in Galles il 4 e 5 settembre prossimi. Lo scrive il giornale russo Kommersant, che cita fonti diplomatiche, secondo cui, «date le attuali circostanze, Mosca non conta» su un invito al summit. Secondo le stesse fonti, la partecipazione russa viene considerata «irragionevole».
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Il Messaggero