Il presidente ucraino Petro Poroshenko e il leader del Cremlino Vladimir Putin si sono accordati in una telefonata avvenuta oggi per un «cessate il fuoco permanente»...
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Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è intanto arrivato in Estonia, dove incontrerà il presidente Toomas Hendrik Ilves e il primo ministro Taavi Roivas. Il presidente americano vedrà anche Andris Berzins e Dalia Grybauskaite, rispettivamente presidenti di Lettonia e Lituania. Obama invierà un chiaro messaggio a Putin a difesa delle ex repubbliche sovietiche ora membri della Nato. Un messaggio importante anche perché alla vigilia del vertice della Nato, che si terrà domani e venerdì in Galles, in cui saranno centrali la crisi in Ucraina e le crescenti tensioni tra Russia ed Alleanza Atlantica.
Gran parte dell'esercito ucraino e della guardia nazionale intanto si è ritirato da Donetsk: lo afferma il comando dei ribelli filorussi, citato dall'agenzia Novorossia e lo conferma anche l'analista militare ucraino Dmitri Timciuk, sostenendo che l'obiettivo è quello di riorganizzare le forze.
Ipotesi formulata anche dai separatisti, i quali tuttavia non escludono neppure che la manovra sia finalizzata a rafforzare la difesa della regioni confinanti di Zaporozhie e di Dnipropetrovsk, oppure sia frutto della consapevolezza della mancanza di prospettiva offensiva. Il comando degli indipendentisti sostiene che non vi sono più posti di controllo lungo la strada tra Donetsk e Mariupol, sul mare di Azov. A Mariupol però sono rimaste le postazioni dei militari
ucraini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero