Uccide la figlia della compagna e registra un video mentre abusa del cadavere

Jessica Padgett
Potrebbe essere racchiuso in un video il movente dell'uccisione di una giovane mamma di tre bambini. Gregory Graf, 53 anni, della Pennsylvania, con un colpo di pistola ha...

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Potrebbe essere racchiuso in un video il movente dell'uccisione di una giovane mamma di tre bambini. Gregory Graf, 53 anni, della Pennsylvania, con un colpo di pistola ha ucciso Jessica Padgett, 33 anni, figlia della sua compagna, prima di abusare del suo cadavere e di registrare la violenza con una telecamera.










L'uomo ha confessato l'omicidio ma non ha mai rivelato quale fosse la ragione del gesto. Adesso le immagini ritrovate sul suo pc potrebbero rivelare una verità scioccante: per gli investigatore Graf avrebbe ucciso per poter abusare del cadavere.



Jessica, neo sposina e mamma di tre bambini, è stata vista l'ultima volta il 21 novembre dopo aver lasciato il lavoro. Da quel momento il silenzio per cinque giorni e poi la macabra scoperta: il cadavere è stato ritrovato in un capannone di proprietà dell'assassino, a pochi metri dalla casa dove viveva con la madre di Jessica. Secondo i rilievi della polizia la donna è stata uccisa 10 minuti dopo aver lasciato il posto di lavoro.



Graf è stato arrestato con l'accusa di omicidio e detenuto senza cauzione. Ma la verità doveva ancora venire a galla. Durante la perquisizione nella casa di Graf la polizia ha sequestrato 13 buste di marijuana e 42mila dollari in contanti. Solo quel video sepolto tra centinaia di file sul computer dell'assassino ha portato a una drammatica conclusione: per John Morganelli, procuratore distrettuale di Northampton County, la necrofilia avrebbe spinto l'uomo a sparare alla donna per poi poter abusare del suo corpo.



L'uomo verrà accusato di omicidio e abuso di cadavere. Poiché la violenza si è svolta dopo la morte di Jessica, l'uomo scamperà alla pena di morte: in base al diritto della Pennsylvania la combinazione di stupro e omicidio permettono ai procuratori di poter chiedere la pena capitale ma in questo caso la violenza si è consumata dopo la morte della vittima e quindi si tratta di profanazione sessuale di un cadavere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero