È ancora ricoverata all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia la mamma dei due bambini che ieri, a Vaiano, nei pressi di Castiglione del Lago, sono stati...
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Si trova ricoverata nel reparto di psichiatria dell'ospedale perugino. La quarantasettenne era stata inizialmente trasportata al pronto soccorso, dove era stata trattenuta in osservazione e dove le era stata suturata la ferita al volto, di lieve entità. Successivamente era stata trasferita nel reparto di psichiatria dove si trova attualmente. È sedata ed è costantemente assistita da medici e infermieri. Sta riposando - si apprende all'ufficio stampa dell'ospedale - e con lei non ci sono al momento parenti.
Il direttore sanitario dell'azienda ospedaliera, Manuela Pioppo - secondo quanto riferito - «segue da vicino questa drammatica vicenda», tenendosi in contatto con i medici in servizio presso la struttura di degenza psichiatrica ed in particolare con il dottor Luca Luciani. «La paziente è sedata - ha confermato Manuela Pioppo - ed è stata ricoverata nel reparto di psichiatria unicamente per ragioni precauzionali e preventive». Ieri Caterina, una volta sfuggita al tentativo del marito di accoltellarla, dalla casa della vicina, nonostante l'uomo continuasse a bussare alla porta per farla uscire, intorno alle 11.30 è riuscita a chiamare i soccorsi, urlando al telefono tutta la sua angoscia e la sua paura.
Si trovano da ieri sera nel reparto di medicina legale dell'ospedale di Perugia - lo stesso ospedale dove è ricoverata la loro mamma - i corpi dei due bambini di otto e 13 anni e quello del papà, di 58. Le autopsie, che saranno eseguite dal dottor Massimo Lancia, secondo quanto si è appreso, sono previste tra domani (su due delle vittime) e martedì (la terza). Gli inquirenti hanno pochi dubbi sull'accaduto. Qualche rilievo ai fini di una più chiara ricostruzione della vicenda, potrà arrivare dall'esito degli esami tossicologici sull'uomo, Maurilio Palmerini, ultimamente disoccupato e, come hanno riferito sia il sindaco di Castiglione del Lago, Sergio Batino, sia la vicina di casa, alle prese con uno stato di depressione. Il cinquantottenne viene tuttavia definito da chi lo conosceva «una persona perbene». Nulla ancora trapela sulle motivazioni del suo gesto, anche se da indiscrezioni sembra pesasse sulla famiglia una situazione economica piuttosto difficile, anche con il rischio che la casa venisse pignorata. Maurilio Palmerini era stato rappresentante di farmaci, poi operaio: da quando non aveva più un'occupazione fissa, tirava avanti con piccoli lavori agricoli per vicini e conoscenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero