Uber, legittimi i sequestri delle auto a Milano utilizzate con l'app Uberpop

Uber, legittimi i sequestri delle auto a Milano utilizzate con l'app Uberpop
Un giudice di Milano mette un punto fermo nella diatriba tra Uber, la multinazionale che offre auto a noleggio con conducente, e i tassisti che vedono il servizio, e ancor...

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Un giudice di Milano mette un punto fermo nella diatriba tra Uber, la multinazionale che offre auto a noleggio con conducente, e i tassisti che vedono il servizio, e ancor più la app UberPop, come fumo negli occhi. È legittimo il sequestro della vettura operato dagli agenti della Polizia locale nei confronti del conducente che fa salire a bordo dei passeggeri senza aver la licenza ma avendo la sola patente, come prevede UberPop. Il giudice del Tribunale di Milano Anna Cattaneo, alla quale ha fatto ricorso il Comune di Milano, ha sconfessato il giudice di Pace che, come altri suoi colleghi, aveva ordinato il dissequestro della Mercedes condotta da un uomo intercettato nel giugno del 2014 e sanzionato «per aver adibito a servizio di piazza (taxi) un veicolo immatricolato per uso proprio senza essere in possesso della necessaria licenza».


L'uomo aveva ottenuto il dissequestro da parte del giudice di pace anche perchè l'auto era della moglie, ritenuta «soggetto estraneo all'infrazione» e la sanzione avendo «natura pesantemente afflittiva», sarebbe stato subito «da un soggetto distinto da quello a cui è stato contestato l'illecito amministrativo». L'Avvocatura del Comune di Milano, nel ricorso, rilevava, invece, che il sequestro non è consentito o, se eseguito, deve essere revocato «soltanto quando risulti che la circolazione del veicolo sia avvenuta contro la volontà del proprietario», come disposto per il fermo amministrativo. Gli avvocati di Palazzo Marino osservavano anche che «la responsabilità del proprietario del veicolo per le violazioni commesse da chi si trovi alla guida costituisce, nel sistema della sanzioni amministrative previste per le violazioni delle norme relative alla circolazione stradale, un principio di ordine generale destinato ad operare in riferimento tanto alle sanzioni pecuniarie quanto a quelle accessorie, salvo che queste ultime non presentino carattere afflittivo personale». E non è il caso della confisca «che mantiene i suoi effetti in un ambito puramente patrimoniale, incidendo unicamente sulla proprietà del bene». Il giudice nel provvedimento spiega anche che l'autista potrà opporsi all'ordinanza-ingiunzione del prefetto riguardo la sanzione pecuniaria e il sequestro della vettura «riservando l'eventuale opposizione all'Autorità giudiziaria contro l'ordinanza di confisca».
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Il Messaggero