Tv, Vigilanza contro Affari tuoi: «Dubbi sulla regolarità dei premi»

Fabio Insinna
Roberto Fico contro Affari tuoi, il game show televisivo in onda ogni sera su Rai 1. «Nel suo codice etico la Rai - scrive...

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Roberto Fico contro Affari tuoi, il game show televisivo in onda ogni sera su Rai 1.




«Nel suo codice etico la Rai - scrive su Fb il presidente della commissione di Vigilanza Rai, nonché membro del direttorio M5S - riconosce l'influenza, anche indiretta, che le proprie attività possono avere sullo sviluppo economico e sociale della collettività, nonché sul benessere generale.

Per questo motivo l'intera programmazione della televisione pubblica, compresa quella riguardante le

trasmissioni di intrattenimento, dovrebbe essere costantemente improntata al rispetto del principio di

responsabilità sociale. Non è, però, sempre così».



E qui Fico si sofferma sul programma attualmente condotto da Flavio Insinna. «Da tempo - scrive -

molte associazioni di consumatori e utenti criticano il programma di Rai Uno 'Affari tuoì sia per le

modalità di svolgimento, sia per il messaggio stesso della trasmissione. Le diverse fasi del gioco sono

state oggetto di valutazione in sede processuale: da un lato è stata riconosciuta, tanto in primo quanto

in secondo grado, la fondatezza di sospetti su presunte irregolarità nell'assegnazione dei premi,

dall'altro è stata evidenziata una generale mancanza di trasparenza nelle tecniche di controllo. Ma è lo

stesso format ad essere estraneo alla missione del servizio pubblico, considerato che si fonda

esclusivamente sulla speranza di un facile guadagno e sull'azzardo».



«Ho per questo - illustra Fico - presentato un quesito alla Rai. La concessionaria ha l'obbligo di fare chiarezza e rendere conto pubblicamente sui sospetti di irregolarità, emersi in sede processuale, su un gioco a premi che si basa su consistenti vincite in denaro e che appare incompatibile con il principio di responsabilità sociale dell'azienda radiotelevisiva finanziata dai cittadini con il canone».



«La Rai - prosegue il presidente della Vigilanza - deve essere fino in fondo consapevole dell'impatto

che le sue scelte editoriali possono avere sulla società, e in particolar modo, sulle fasce più deboli

della popolazione, che più di altre sono vittime della piaga del gioco d'azzardo. Il servizio pubblico ha il

dovere di contrastare questo fenomeno, non alimentarlo».



Segue un post scriptum in cui Fico ricorda come, nel nuovo contratto di servizio, la Commissione di


vigilanza ha inserito una norma precisa per contrastare la ludopatia: il divieto di diffondere sui canali della tv pubblica spot del gioco d'azzardo. "Ci aspettiamo che Rai e ministero dello Sviluppo economico lo sottoscrivano". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero