Venezia, turista scrive al sindaco Brugnaro: «Pranzo di pesce per tre a 526 euro, che fregatura»

Venezia, turista scrive al sindaco Brugnaro: «Pranzo di pesce per tre a 526 euro, che fregatura»
Pranzo di pesce per tre persone, in un ristorante di Venezia, con “sorpresa”  finale: un conto di ben 526,50 euro, che ha spinto un turista orientale in vacanza...

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Pranzo di pesce per tre persone, in un ristorante di Venezia, con sorpresa  finale: un conto di ben 526,50 euro, che ha spinto un turista orientale in vacanza con i genitori a scrivere una lettera al sindaco, Luigi Brugnaro.


«Non mi aspetto alcun rimborso - scrive  Luke Tang, che risiede in Gran Bretagna - ma vorrei attirare la vostra attenzione su un tale comportamento che rischia di rovinare la reputazione di Venezia». Motivo delle rimostranze del turista non solo l'entità del conto, ma il fatto che - sostiene - la trattoria in cui sono stati, un locale a due passi da piazza San Marco, avrebbe
giocato sul fatto che né lui né i genitori conoscono una parola di italiano, portando alcuni piatti che non avevano richiesto: tra questi 20 ostriche crude, e tre porzioni di pesci e molluschi alla griglia, tra cui astici.

E quando ha contestato il totale, gli è stato risposto che erano le pietanze ordinate. Su questa linea replicano infatti il titolare del locale, e il cameriere che li ha serviti: «è stato portato loro quello che avevano richiesto - spiega il primo - ed i prezzi dei pesci, espressi per etto di peso, sono evidenziati in modo trasparente sul menù. Inoltre non hanno mandato indietro niente; se ci fossero stati piatti che non avevano ordinato potevano rifiutarsi di consumarli e non avrebbero pagato». «Ricordo bene questi tre ospiti - afferma Paolo, il cameriere - e confermo di aver servito solo quello che mi hanno richiesto: il ragazzo mi ha domandato del pesce fresco e, dopo la prima portata (le ostriche), ha detto che avevano ancora fame, chiedendo primi di pesce. Al termine hanno detto di aver ancora appetito, chiedendomi consiglio per una seconda portata. A quel punto ho mostrato loro alcune specialità fresche e il cliente ha scelto pesci e molluschi per una grigliata. Il prezzo era conseguente. Nessuno dei tre ha lasciato niente sul piatto».


Un altro episodio (un piatto di spaghetti all'aragosta a 120 euro) sarebbe avvenuto in un ristorante turistico di Strada Nuova a Cannaregio sempre col "giochetto" del prezzo dell'intera portata confuso con il costo all'etto dell'aragosta: stavolta beffata una coppia di turisti giapponesi.


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Il Messaggero