Almeno undici persone sono riamaste uccise e decine di altre ferite oggi in tre attacchi nel sud-est della Turchia, attribuiti dalle autorità turche ai ribelli curdi del...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Secondo il quotidiano Hurriyet, l'esplosione ha causato la morte di quattro civili e il ferimento di quattro poliziotti. Quasi allo stesso tempo, un altro ordigno è esploso al passaggio di un pullman della polizia vicino ad un ospedale nella città di KÕzÕltepe, nella provincia di Mardin, non lontano dal confine con la Siria. In questo caso, sempre secondo Hurriyet online, il bilancio è di due morti e una cinquantina di feriti, mentre un alto funzionario che ha chiesto di mantenere l'anonimato ha detto che i morti sono almeno tre. E ancora, alcune ore prima, l'agenzia ufficiale Anadolu aveva riferito che una bomba fatta esplodere al passaggio di un veicolo militare nella provincia meridionale di Sirnak, nei pressi della frontiera con l'Iraq, aveva causato la morte di quattro soldati e il ferimento di altri nove.
La stessa fonte ha attribuito anche in questo caso la responsabilità dell'attacco ai ribelli curdi del Pkk. Secondo l'agenzia Dogan, l'attacco dei ribelli, con ordigni artigianali e razzi, è stato condotto dal territorio iracheno. Sin dallo scorso anno, dopo il crollo del cessate il fuoco, gli scontri tra ribelli del Pkk - considerati terroristi da Ankara e dai suoi alleati - e esercito turco sono ripresi violenti nel Sud Est della Turchia. Secondo i dati dell'agenzia Anadolu, da allora sono morti almeno 600 membri delle forze di sicurezza turche e migliaia di ribelli. E centinaia di civili sono inoltre rimasti uccisi. Proprio oggi, Ankara ha frattanto incassato un chiarimento da parte dell'Alleanza Atlantica. La Nato, ha infatti ribadito la sua portavoce ufficiale, ha «una posizione chiarissima» nel confronti della Turchia, che è «un alleato di valore» e la cui membership nell'Alleanza «non è in discussione». Un chiarimento, ha poi sottolineato, dovuto «in relazione alle speculazioni di stampa sulla posizione della Nato nel fallito colpo di stato e sulla membership della Turchia nella Nato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero