Una minaccia per la democrazia, la salute, l'ambiente, i lavoratori, la qualità dei prodotti e il made in Italy. Il mondo dei sindacati e delle associazioni scende...
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Dopo che Greenpeace aveva inaugurato la giornata di protesta, aprendo dalla terrazza del Pincio un grande striscione raffigurante Obama e la scritta «Yes we can stop TTIP!», sotto il sole di un sabato pomeriggio romano oltre un migliaio di persone, arrivate da tutta Italia, è partito da piazza della Repubblica formando un corteo colorito di bandiere. E dietro lo striscione «Stop Ttip» e al ritmo di musica e slogan, col più gridato «avete toccato il fondo», è giunto a piazza San Giovanni, luogo simbolo della sinistra e delle battaglie dei sindacati. Tra i manifestanti anche ragazzi e famiglie con bambini al seguito, accorsi per la mobilitazione promossa anche dalla Cgil. Ed è proprio la leader della Cgil Susanna Camusso a sferrare il primo attacco contro il Ttip.
«È un trattato che calpesta i diritti dei lavoratori, mette a rischio la qualità» dei prodotti «e se non si arriva alla firma, sarà una vittoria», afferma la leader sindacale mentre sfila con il corteo. Con l'accordo «non si avrà più la certezza che nel lavoro valgano le regole del contratto di lavoro nazionale», sottolinea, sollecitando a «ridiscutere il modo con cui si affrontano i temi» di questo trattato. Al suo fianco Maurizio Landini rincara la dose con un affondo contro il governo Renzi. «È quello che si sta spendendo di meno per non fare questo trattato», dice il leader della Fiom. «È in corso una trattativa e nessuno sa di cosa si parla», sottolinea. «Il mercato libero ha fatto già troppi disastri» e «non può essere la finanza a comandare il mondo», tuona Landini, concludendo che in Italia il «governo sta seguendo una linea economica sbagliata con i disastri sotto gli occhi di tutti».
Per il governo risponde il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, che cerca di rassicurare. «L'Italia non rinuncerà mai ai suoi standard di sicurezza alimentare per fare un accordo commerciale. Non potrà mai essere questo il terreno del confronto fra Europa e Stati Uniti», precisando che «proprio sui temi agricoli le posizioni tra Usa e Europa rimangono molto distanti e nessun compromesso potrà mai prendere in considerazione proposte al ribasso sulla sicurezza alimentare italiana ed europea».
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Il Messaggero