Donald Trump grazia per ora l'Europa ed altri Paesi alleati degli Usa sospendendo temporaneamente i dazi sull'import di acciaio ed alluminio che avrebbero dovuto entrare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'Ue tira un prudente sospiro di sollievo e dimostra la sua forza quando è unita, anche se ora deve affrontare il tavolo del negoziato con Washington. La Cina invece ha già promesso di reagire, probabilmente colpendo i prodotti agricoli made in Usa, alimentando così una guerra commerciale che sta deprimendo i mercati: Wall Street è precipitata con il Dow Jones che ha lasciato sul terreno il 3%, mentre il presidente della Bce Mario Draghi ha avvertito sui rischi dei venti protezionistici per la crescita.
Trump sembra comunque uscirne vincitore su tutti, costringendo il mondo a trattare con l'America e a ridiscutere le storture del globalismo. Bruxelles è riuscita a strappare una momentanea esenzione dai dazi dopo un lungo braccio di ferro e febbrili negoziati tra le due sponde dell'Atlantico, con minacce di ritorsioni e un ruolo di primo piano del presidente francese Emmanuel Macron, il leader europeo con cui Trump ha più chimica. Nell'ultimo giorno utile, nel Vecchio continente si erano alternate vaghe speranze e ultimi appelli. L'annuncio è stato dato quasi in sordina dal rappresentante Usa per il Commercio internazionale Robert Lighthizer, che durante un'audizione parlamentare ha fornito la lista degli alleati ai quali gli Stati Uniti per il momento non applicheranno i dazi: oltre a Messico, Canada ed Australia, già anticipati nei giorni scorsi, Europa, Brasile, Argentina e Corea del Sud. Spicca l'assenza dell'India. Poi Trump ha confermato che gli Usa «hanno appena cominciato i negoziati con la Ue per abbassare le barriere commerciali».
«La cosa positiva» nella vicenda dei dazi Usa «è che l'Ue ha riaffermato la sua unità, la Commissione Ue ha risposto con una voce sola e in modo rapido, e io come altri leader europei ho avuto diverse discussioni con il presidente Trump», ha commentato Macron, pur invitando ad attendere l'annuncio ufficiale specifico. Prudente anche il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, che nella prima giornata del vertice dei leader europei a Bruxelles ha detto di restare in attesa di una decisione formale americana. Ma la direzione sembra segnata e il mondo imprenditoriale europeo già esulta. La Cina invece è stata messa all'angolo nonostante gli sforzi sul dossier nordcoreano, in cambio dei quali il tycoon aveva promesso di astenersi dai dazi.
Trump ha cominciato dicendo che vede Pechino come «un amico» e che ha un «grandissimo rispetto per il presidente Xi», ma poi ha accusato il Dragone di essere coinvolto in un «enorme furto di proprietà intellettuale» e di praticare misure restrittive verso le società Usa, costringendole a cedere il know how o facendo shopping in settori strategici chiave, come emerso da un'indagine dello stesso Lighthizer in base al Trade act del 1974.
Il Messaggero