«Assolutamente non mi aspettavo la vittoria di Trump. Avrei preferito un altro esito ma ora è il presidente degli Stati Uniti, il nostro principale alleato, e quindi...
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«L'America è l'America, non è quel presidente e con l'America di Trump continueremo a collaborare», ha spiegato Gentiloni, che però poi ha sottolineato: «Noi siamo alleati degli Usa, ma alleati non vuol dire allineati. Abbiamo le nostre posizioni che, ricordiamolo, si ispirano ai nostri interessi nazionali».
Sul rapporto tra Usa e Russi,a Gentiloni dice: «Trump riuscirà ad ad avere rapporti più distesi con la Russia? Magari».
A Lucia Annunziata che gli chiede se sia d'accordo con i giudizi tranchant espressi dal presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker su Trump, il ministro risponde: «Consiglio prudenza...».
Dopo Brexit, dopo la vittoria di Trump, «il discorso di un'Europa più integrata, cominciando magari da una Schengen della difesa, è di grande attualità. Ma se l'Europa non reagisce e resta aggrovigliata, è difficile. Questa è l'ultima chiamata», ha quindi sottolineato il ministro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero