Truffano i Papaboys, poi rivelano il reato in confessionale per bloccare la denuncia

Benedetto XVI alla Giornata mondiale della gioventù in Sardegna
Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati a Cagliari per una presunta maxi truffa ai danni delle principali diocesi sarde e dei rispettivi vescovi. Si tratta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tre persone sono state iscritte nel registro degli indagati a Cagliari per una presunta maxi truffa ai danni delle principali diocesi sarde e dei rispettivi vescovi. Si tratta degli amministratori di un'agenzia di viaggi di Sestu, la Silla Viaggi: Christian Marras (militare di 37 anni) e le sorelle Annarosa e Gabriella Ferru (46 e 41 anni).




Secondo quanto riferisce oggi L'Unione Sarda, il sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari, Danilo Tronci, li accusa di aver raggirato le diocesi in occasione del pellegrinaggio di oltre mille Papaboys sardi di quattro anni fa a Madrid, in occasione della Giornata mondiale della gioventù con Papa Benedetto XVI. La truffa ammonterebbe a oltre 250 mila euro.



Una volta arrivati nella capitale spagnola, dopo l'andata segnata da ritardi e disagi, i ragazzi delle parrocchie isolane scoprirono che i biglietti già comprati per il ritorno erano spariti. La situazione venne risolta soltanto grazie all'intervento della Regione Sardegna e della compagnia Meridiana Fly, che mise a disposizione alcuni Boeing, costringendo però le diocesi, con in prima fila monsignor Mosè Marcia, vescovo di Nuoro, a ripagare i biglietto. Gli investigatori avrebbero seguito i soldi, scoprendo che i bonifici delle diocesi erano stati utilizzati dall'agenzia per saldare altri viaggi e crociere o estinguere mutui personali.



La storia ha anche un lato quasi grottesco. Dopo il raggiro, Marras avrebbe anche tentato di farsi confessare dai sacerdoti, sperando così di di bloccare l'eventuale azione legale della diocesi facendo leva sul segreto del confessionale.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero