Trentino, il sindaco di Cloz choc sulle quote rosa: «No, a me le donne piacciono a letto»

Trentino, il sindaco di Cloz choc sulle quote rosa: «No, a me le donne piacciono a letto»
«Rispettare le quote rosa? Non sarebbe stato possibile nominare un’altra donna in Giunta, con una delega sulla montagna, foreste e malghe: una donna mica si può mandare a...

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«Rispettare le quote rosa? Non sarebbe stato possibile nominare un’altra donna in Giunta, con una delega sulla montagna, foreste e malghe: una donna mica si può mandare a prendere le misure con i forestali, non è adatta per quel lavoro. Io non ho niente contro le donne, solo che a me le donne piacciono a letto»​. Una bufera oltre i confini della politica.




Tutti contro uno. Natale Floretta, sindaco di Cloz, comune trentino della Val di Non, quella famosa delle mele Melinda, è finito nel mirino per quelle dichiarazioni sessiste. E ora tutti chiedono le sue immediate dimissioni. Inutili i tentativi di raddrizzare la situazione, di rimediare al pandemonio scatenato da quelle frasi ingiustificabili, anche se lui si giustifica, almeno tenta: «Era una battuta, non volevo essere offensivo, in fondo io ho già una donna assessore. Volevo solo dire che non dovrebbero essere stabilite quote rosa alla pari».



Un uragano si è abbattuto su Cloz, sulla valle e su tutto il Trentino. Una delle prime a intervenire per censurare pesantemente le parole del primo cittadino è stata Sara Ferrari, assessore provinciale del Pd:
«Floretta si deve vergognare, ha infangato le donne e l’istituzione che rappresenta. Le sue parole sono indegne del ruolo che ricopre. Il sindaco ha convinzioni medioevali, non esistono mestieri da uomini o da donne». Interviene nella polemica, rincarando la dose, Lorenzo Baratter, capogruppo provinciale del partito autonomista tirolese: «Il sindaco di Cloz esca dalla preistoria. Il maschilismo purtroppo non è ancora una malattia debellata neppure nel progredito Trentino. Ed è proprio grazie alle donne, mogli, figlie, sorelle, madri, se questa oggi è una terra moderna e civile. Floretta è spregevole, non degno di rappresentare il popolo».



Si allarga a macchia d’olio il fronte di chi “invita” il sindaco ad andarsene. Michele Anesi, presidente dell’Unione Autonomista Ladina, lo dice con amara ironia:
«A lui piacciono le donne a letto? Io a lui lo vedo meglio sul divano… Sindaco vada a casa». Letteralmente furibonda su twitter Flavia Angeli, presidente di Confartigianato Donna Impresa, che a Floretta ha telefonato per chiedere chiarimenti. «Pensavo a uno scherzo, invece era tutto vero. E il sindaco mi ha risposto così: sa, io mica sono omosessuale». Un appello arriva da Margherita Cogo, ex assessore provinciale e da sempre impegnata nelle battaglie femminili: «Vorrei che fossero le consigliere di Cloz a chiedere le dimissioni di Floretta, altrimenti anche chi come me ha sempre votato donna per principio, dovrebbe concludere che non vale la pena votare rosa lasciando che la politica sia solo cosa da uomini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero