Scontro tra due treni delle Ferrovie della Calabria a Gimigliano, centro poco distante da Catanzaro, lungo la linea Catanzaro-Cosenza. Sono rimaste ferite sette persone, tra cui...
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Lo scontro tra i due convogli, composti da un locomotore e da un locomotore con un vagone, è avvenuto nei pressi del santuario della Madonna di Porto. È avvenuto in una zona di aperta campagna punteggiata solo da qualche sparso casolare. I convogli sono schiacciati l'uno sull'altro, con le cabine di guida praticamente distrutte, poco dopo un ponticello sul fiume Corace, in una leggera curva, alle spalle del santuario della Madonna di Porto.Nel momento dell'impatto, nella zona cadeva una pioggia intensa che ha reso in seguito difficoltoso l'intervento di forze dell'ordine e soccorritori.
I bay-calciatori. C'erano anche 16 atleti della squadra giovanile di calcio della Garibaldina di Soveria Mannelli su uno dei due treni che si sono scontrati oggi a Gimigliano nei pressi del santuario della Madonna di Porto. I ragazzi, che tornavano da Catanzaro dove avevano disputato una partita, sono rimasti feriti in modo lieve e sono stati smistati tra gli ospedali di Catanzaro e Soveria Mannelli.
Le testimonianze. «Sono arrivato qui quasi subito e ho visto alcune persone che procedevano a piedi sotto shock lungo la strada ferrata. È stata una sensazione terribile». A parlare è il padre di uno dei ragazzi feriti nell'incidente ferroviario a Gimigliano. «Sono stati attimi da incubo - ha aggiunto - terribili e indimenticabili». «È sembrato l'inferno». Così uno dei passeggeri dei due treni che si sono scontrati a Gimigliano. L'uomo si trova nell'ospedale di Catanzaro per essere sottoposto ad accertamenti clinici. «Ho avuto molta paura - aggiunge - quando c'è stato lo scontro. Ho sentito un forte rumore e non abbiamo avuto modo di capire nient'altro. C'è stato il caos più totale. Sono cose veramente da pazzi. Uno utilizza il treno per essere più sicuro e poi si ritrova in un vero e proprio inferno». «Avevamo appena lasciato la stazione di Porto. Avevo scorto da poco il santuario e come al solito avevo fatto il segno della croce». Lo ha detto una studentessa, Erica D., che si trovava a bordo di uno dei due treni delle Ferrovie della Calabria che si sono scontrati a Gimigliano. «Ho sentito il treno frenare - aggiunge - ed ho avuto paura. Ho immediatamente pensato a mia sorella più piccola vicino a me. E stato terribile. Ho visto un mare di sangue e soprattutto ho avuto paura di morire». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero