Città del Vaticano - Focus del quotidiano dei vescovi, Avvenire sui transgender, donne e uomini che sempre più numerosi cambiano sesso e identità nel corso...
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Un teologo, don Salvatore Cipressa, fa notare che nonostante le sofferenze del popolo dei transgender, la Chiesa «non ha ancora preso in esame in modo approfondito il problema» di coloro che si trovano di fronte ad una spaccatura «tra il proprio Io e il proprio corpo che viene vissuto come estraneo, pertanto rifiutato e non amato». Da qui la necessità pastorale di allungare la mano per aiutare, curare, sostenere queste persone. Nell'arco di un decennio il numero di coloro che chiedono «la riassegnazione chirurgica» del sesso si è praticamente decuplicato. Si tratta di un percorso regolato da una legge che prevede approfonditi indagini di tipo medico e psicologico. Prima di arrivare agli interventi chiururgici che sono piuttosto invasivi, così come alle necessarie terapie ormonali, è necessario un lungo periodo di tempo di osservazione.
Per la Chiesa questo tema è sempre stato trattato con un certo imbarazzo e finora ben poco pubblicizzato anche se già nel 1991 il Prefetto della Congregazione della Fede, l'allora cardinale Ratzinger, rispondendo ad un preciso quesito della Conferenza episcopale tedesca che chiedeva al Vaticano di chiarire se i transessuali credenti potessero essere ammessi al matrimonio in chiesa, rispose picche. La Chiesa, scriveva Ratzinger, non può ammetterli perchè quello che conta non è il sesso al momento della nascita («Si contrarrebbe le nozze con una persona che biologicamente appartiene al suo stesso sesso»). Da allora non sono mai più stati pubblicati dei documenti specifici dedicati all'argomento transgender anche se di tanto in tanto il tema viene sollevato da qualche teologo. Chissà se il focus di Avvenire è destinato ad aprire un dibattito per far fare un passo avanti alla ricerca teologica sulla vera natura dei trangender. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero