Una coltellata alla gola ricevuta mentre era nella sua auto, una Fiat 500, parcheggiata in una strada di Napoli dove, di notte, si prostituiscono donne e transgender: è...
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Poco dopo la segnalazione e il ritrovamento del cadavere in auto sono iniziate le indagini della Polizia di Stato che è riuscita a individuare e fermare un giovane italiano incensurato di circa 30 anni, fortemente indiziato di essere l'autore del delitto. Si ipotizza possa essere un cliente. Altra ipotesi degli investigatori è quella della rapina finita male. L'uomo è stato lungamente interrogato dagli investigatori della Polizia di Stato e dal magistrato di turno della Procura della Repubblica partenopea che finora mantengono il riserbo. Sulla vicenda è anche intervenuto il comitato provinciale dell'Arcigay: «Ennesima vittima per violenza perpetrata nei confronti delle persone transgender oggi a Napoli - commenta Daniela Lourdes Falanga, responsabile delle Politiche Trans di Arcigay Napoli - Una tra tante, e solo la fine di una condanna che generalmente tocca da sempre la comunità trans napoletana, tra le più importanti al mondo».
Diverse, infatti, rileva la nota, «sono le violenze di genere che ogni giorno colpiscono le persone trans, vittime già condannate ai margini dallo stigma sociale: decine sono le persone transessuali abusate, costrette alla prostituzione, ad aggressioni fisiche e verbali, e nella maggior parte dei casi perfino ad una degenza non serena, quando dopo un dramma sfiorato tocca doversi curare in camere non appropriate». Secondo Falanga sono «fondamentali quelle politiche di inclusione che prevedono azioni per contrastare il pregiudizio, case d'accoglienza pronte ad ospitare, nel caso di qualsiasi eventualità, donne e uomini trans, lavoro, scuola, formazione, servizi socio-sanitari dedicati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero