La polizia di Cremona ha eseguito una serie di arresti nei confronti di un’organizzazione di trafficanti di esseri umani, composta da decine di persone quasi tutte di...
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L’organizzazione criminale è risultata composta da cittadini egiziani e maghrebini, afghani, sudanesi, albanesi, molti dei quali in possesso di un regolare permesso di soggiorno, ed in misura minore da cittadini romeni e italiani, ben organizzata al suo interno con una precisa divisione dei ruoli, al cui vertice vi erano dei cittadini egiziani che gestivano, sia mediante una fitta rete di contatti diretti con trafficanti che con la complicità di un altro appartenente al gruppo criminale residente a Catania a sua volta in contatto con scafisti e trafficanti provenienti dal nord-africa, il traffico di clandestini provenienti per lo più dalla Siria e diretti nel nord-europa. Grazie a questi contatti con gli scafisti, infatti, i membri dell’organizzazione riuscivano a sapere degli sbarchi che sarebbero avvenuti sulle coste siciliane o pugliesi, dopodiché indirizzavano i profughi verso la città di Milano; città che i profughi raggiungevano mediante pullman, treni o nell’ambito dei trasporti organizzati per la loro collocazione presso le strutture d’accoglienza. Una volta giunti a Milano gli stranieri venivano agganciati presso la stazione Centrale e nelle vicinanze delle strutture d’accoglienza per organizzare i viaggi finalizzati all’attraversamento della frontiera italiana per raggiungere le desiderate mete del nord dell’Europa.
In alcuni casi le persone giunte in Italia clandestinamente contattavano direttamente i membri dell’organizzazione per ricevere istruzioni su come muoversi e cosa fare. Una volta terminate le trattative, le persone venivano accompagnate verso la frontiera di Ventimiglia ove venivano raggruppate e nascoste in attesa della predisposizione dei mezzi di trasporto necessari all’attraversamento della frontiera. I viaggi avvenivano quasi sempre di notte tramite una vasta rete di “passeur”, con auto, furgoni, camion all’interno dei quali spesso venivano stipati come “merce” da trasporto, all’interno di casse di legno o di bagagliai di autovetture, o in quantità impressionanti, decine di persone stipate in piccoli furgoni. Nella quasi totalità dei casi gli “accompagnatori” utilizzavano percorsi collaudati e ben conosciuti e nei casi in cui veniva utilizzato il treno per il trasporto, si guardavano bene dal viaggiare con i migranti, ma occupavano carrozze diverse per non essere controllati in loro compagnia.
Nel corso delle indagini sono stati svolti dei mirati servizi di appostamento svolti dalla Squadra Mobile di Cremona con la collaborazione del Settore della Polizia di Frontiera di Ventimiglia, della Squadra Mobile della Questura di Imperia anche, in diverse occasioni, in collaborazione con la Polizia Francese, che hanno permesso di effettuare diversi arresti nei confronti dei passeur, fermati mentre cercavano di far entrare illegalmente in Francia decine di immigrati.
Il Messaggero