La tomba di Dante nel mirino dell'Isis: il Califfato considera il poeta un nemico di Maometto

La tomba di Dante nel mirino dell'Isis: il Califfato considera il poeta un nemico di Maometto
BOLOGNA - C'è anche la tomba di Dante tra i possibili obiettivi dell'Isis. Il mausoleo si trova nel cuore di Ravenna, nella "zona del silenzio" che va da piazza San...

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BOLOGNA - C'è anche la tomba di Dante tra i possibili obiettivi dell'Isis. Il mausoleo si trova nel cuore di Ravenna, nella "zona del silenzio" che va da piazza San Francesco ai chiostri francescani. Il monumento dedicato al Poeta compare in una lista di obiettivi sensibili stilata dagli analisti del Viminale e opportunamente divulgata alle questure e prefetture di tutta Italia perché drizzino le antenne. Le comunicazioni agli uffici periferici si sono intensificate dal giorno dell'attentato di Parigi alla rivista satirica Charlie Hebdo. Da quando cioè, nel mirino degli attivisti Isis, sono finiti simboli, protagonisti e luoghi della cultura europea e cristiano-giudaica.


LE INDAGINI

Nella città romagnola le indagini anti terrorismo hanno dato ottimi frutti grazie anche alla nuova legge entrata in vigore il 15 aprile scorso che punisce reclutatori e arruolati: sette foreign fighters individuati dalla Digos, di cui tre morti in Siria, uno arrestato il 22 aprile, poco prima di partire ma già arruolato e attivo sui social dove immaginava la bandiera nera di Allah sventolare sulla Torre di Pisa, e altri tre di cui non si sa più nulla. A Ravenna c'è la seconda più grande moschea d'Italia, è una città con un altissima qualità della vita, in cima alla classifica del Sole 24 ore l'anno scorso, e che negli ultimi anni ha accolto tantissimi profughi, buona parte di quei delusi delle primavere arabe. Una città modello dove però è riuscito a germinare il virus della guerra santa.



“SFREGIO” ALL'INFERNO


Perché Dante? E perché la sua tomba? Il poeta incontra Maometto nella Commedia. Il profeta dell'Islam compare tra i seminatori di discordia che nel ventottesimo canto dell'Inferno sono puniti da un diavolo armato di spada che li fa letteralmente a pezzi. Maometto è visto come minatore dell'unità impero cristiano. È "storpiato" come si descrive lui stesso parlando in terza persona nel trentunesimo verso ed è raffigurato come un dannato che avanza ed è tagliato dal mento sino all'ano con le interiora che gli pendono tra le gambe, con il cuore e lo stomaco visibili. Secondo la tradizione medievale dell'Occidente il profeta era in origine un prete cristiano che ha allontanato dalla vera fede. Nei versi c'è anche Alì: cugino, genero e primo discepolo di Maometto e compare anche lui tagliato dal mento alla fronte. Sui social non è difficile captare frasi ambigue: digitando "Dante" ricorre, in alcuni profili di lingua araba, l'accenno allo "sfregio" della Divina Commedia. La filologia e la simbologia religiosa, insomma, sono entrati a pieno diritto nelle analisi degli esperti che stanno valutando tutti i possibili obiettivi dei terroristi. Ecco perché a Ravenna si tiene monitorata la tomba di Dante e anche altri siti Unesco che fanno parte del patrimonio della cristianità. Ravenna come Verona, Firenze (soprattutto Palazzo Pitti) e Roma (compreso il Vaticano), le città più dantesche e più impegnate a celebrare il 750esimo anniversario della nascita del poeta. Nella lista inviata dal capo della polizia, Alessandro Pansa, c'è anche la Basilica di San Petronio a Bologna (già in passato nel mirino dei terroristi), contentente un affresco su Maometto, la Basilica di San Marco a Venezia, il Santuario del Sacro Spreco a Subiaco (Roma)e l'Oratorio del Rosario di Santra Cita a Palermo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero