Lui è stato braccato in aperta campagna e catturato. Lei ancora no, ma la sua fuga sembra avere le ore contate. La svolta nelle indagini sul barbaro omicidio di Giuseppe De...
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La donna è sfuggita alla cattura, ma secondo la polizia si trovava assieme al francese nella fuga. E presumibilmente, non andrà lontano. Rigaux, che in passato era stato inserito nella lista nera dell'immigrazione thailandese, si professa innocente; sarà interrogato domani dalla polizia thailandese e dall'Interpol. Nella Toyota Yaris con cui si era dato alla fuga, gli agenti hanno trovato delle bombolette di vernice nera che erano state usate per cambiare colore alla macchina e oscurarne la targa. L'automobile era però stata identificata nei filmati di alcune telecamere di sicurezza, che hanno consentito alla polizia di stringere il cerchio attorno ai fuggitivi. La coppia è stata da subito sospettata per i tanti indizi lasciati dietro di sé. Testimonianze di residenti vicino al luogo dove era stato mutilato e bruciato il corpo di De Stefani avevano condotto la polizia a casa di Iamlamai, dove l'italiano aveva vissuto fino allo scorso ottobre assieme ai due figli piccoli di lei, avuti da una precedente relazione.
All'interno dell'abitazione, oltre a una macchia di sangue, era stato trovato anche il passaporto di De Stefani e una sua lettera in cui accusava l'ex fidanzata e convivente di averlo amato solo perché voleva i suoi soldi: «Non ho mai incontrato nessuno più cattivo di te», aveva scritto. Pochi mesi fa aveva sorpreso i due amanti a letto, troncando definitivamente la relazione. De Stefani era un infermiere in pensione che si era trasferito in Thailandia dopo essere rimasto vedovo. Era arrivato nel Paese asiatico nel 2013 anche per stare vicino al figlio, che gestisce lì un ristorante, ma tornava un paio di volte all'anno a Chiavenna, dove vive la figlia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero