Thailandia, neonato accoltellato e sepolto vivo dalla madre: il piccolo urla e si salva

Thailandia, neonato accoltellato e sepolto vivo dalla madre: il piccolo urla e si salva
Quando a febbraio lo hanno estratto dalla fossa dove era stato sepolto, nella provincia di Khon Kaen, in Thailandia, i medici lo hanno ribattezzato “il bimbo che non voleva...

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Quando a febbraio lo hanno estratto dalla fossa dove era stato sepolto, nella provincia di Khon Kaen, in Thailandia, i medici lo hanno ribattezzato “il bimbo che non voleva morire”: nonostante le speranze di sopravvivenza fossero ridotte al minimo, Aidin ce l'ha fatta e adesso è pronto per vivere una nuova vita in un altro Paese, lasciandosi alle spalle quell'esperienza terrificante.

 

Aveva solo pochi giorni quando la mamma, una donna di 42 anni, decise di abbandonarlo dopo averlo ferito con un'arma da taglio per 14 volte: scavò una fossa profonda 20 centimetri e lasciò il piccolo a faccia in giù nel terreno. Il suo destino sembrava segnato per sempre: sarebbe morto dissanguato e chissà se il suo corpicino sarebbe stato  mai ritrovato. Ma Aidin non voleva morire e, nonostante respirasse a fatica, non aveva smesso di farsi sentire: a percepire quelle urla soffocate è stato Kachit Krongyu, un pastore di 53 anni che ha fermato il suo gregge e si è messo alla ricerca del piccolo.

«In un primo momento ho pensato che qualcuno avesse sepolto un animale vivo - ha raccontato l'uomo – Poi ho visto un piedino che sbucava dalla terra sotto un eucalipto. Ho mantenuto il sangue freddo e ho iniziato a scavare». La polizia ha indagato sul caso ed è arrivata alla madre del neonato: la donna è stata arrestata e accusata di abbandono di minori e tentato omicidio.


Il piccolo è stato trasportato in ospedale dove le sue condizioni sono apparse immediatamente critiche: aveva ferite da arma da taglio sul corpo e difficoltà respiratorie. Tuttavia, nonostante i pronostici, Aidin ce l'ha fatta e, dopo un periodo all'orfanotrofio Kaen Thong, si appresta a voltare pagina: è stato adottato da una famiglia svedese ed è pronto per volare in Europa. «Siamo così felici per lui – ha detto Supachai Pathimchart, responsabile dell'orfanotrofio - Andrà a vivere con una famiglia che gli darà tutto l'amore che merita. È sopravvissuto a una esperienza traumatica, ma lui ha carattere e avrà una vita felice».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero