Il dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti ha pubblicato la lista di 210 personalità russe - 114 uomini politici e 96 oligarchi vicinissimi al presidente Vladimir Putin -...
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Noto come “Putin list”, l'elenco dei politici nel mirino comprende il premier Dmitry Medvedev, oltre ai più stretti consiglieri del presidente, i vertici di Fsb e Gru, i servizi segreti, e gli amministratori delegati delle principali aziende di stato, tra cui Rosneft e Sberbank. Tra i 96 oligarchi - ognuno dei quali avrebbe una ricchezza netta pari a un miliardo di dollari, se non di più - ci sono Roman Abramovich, fondatore del colosso industriale Oleg Deripaska e l'uomo d'affari Vladimir Potanin. Anche se il loro inserimento nella lista non comporta automaticamente che queste personalità siano colpite da misure come il bando sui visti o il congelamento dei beni, tuttavia ci si aspetta che imprese e banche europee ed americane vengano per questo dissuase dal fare affari con loro.
Washington «de facto» bolla come «nemici degli Stati Uniti» le persone incluse del Rapporto Cremlino.
«Che peccato, mi dispiace...». Così Vladimir Putin rispondendo a chi gli faceva notare che nel “Rapporto Cremlino” stilato dagli Usa - la cosiddetta “Putin List” - praticamente mancava solo lui. «Questa lista - ha detto - non ha senso, c'è tutto il governo, l'amministrazione, gli imprenditori... praticamente hanno incluso 146 milioni di russi. È chiaro che serve a contenere il nostro sviluppo. Noi, nonostante tutto, andiamo avanti e per ora non risponderemo: dobbiamo vedere come evolve la situazione perché c'è anche una parte segreta».
Putin ha poi sottolineato come quest'ultimo “libro nero” renda «più complicato il rapporto fra Stati Uniti e Russia» quando invece Mosca è intenzionata a «migliorare» le relazioni con gli Usa poiché, trattandosi di due potenze nucleari, a beneficiarne è «il mondo intero». Il presidente russo ha poi ribadito che negli Usa è in atto «uno scontro politico, un attacco contro il presidente eletto», e che questa situazione sta danneggiando i rapporti fra Russia e Usa. «Noi - ha detto Putin - non possiamo sempre cedere». Sono dunque gli Stati Uniti a dover decidere che rapporto vogliono avere con la Russia. «Dunque, cosa vogliono? Dovrebbero deciderlo da soli. Noi sappiamo quello che vogliamo: vogliamo costruire relazioni stabili e di lungo termine basate sul diritto internazionale», ha detto Putin. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero