Dopo quattro mesi dagli attentati, il cantante degli Eagles of Death Metal, Jesse Hughes, in un'intervista al canale americano Fox Business rivela i suoi sospetti sulla notte...
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Secondo il cantante tra il personale del teatro, la sera del 13 novembre, c'erano dei complici dei terroristi. In risposta alla giornalista che gli chiede se avesse notato qualcosa di strano quella sera, Hughes racconta, infatti, di essere stato colpito, al suo arrivo nel locale, dal comportamento di uno degli agenti della sicurezza.
«Quando sono arrivato, sono passato davanti all'uomo della sicurezza che sorvegliava il dietro le quinte. Non mi ha nemmeno guardato». Un comportamento che è sembrato strano al cantante, tanto che ha subito chiamato l'organizzatore del concerto per chiedergli chi fosse quell'uomo.
«Voglio qualcun altro» ha detto Hughes, ma alla sua richiesta di un cambio del personale, l'organizzatore ha risposto che gli altri agenti non erano ancora arrivati.
«Ho poi scoperto che circa sei agenti non si sono presentati. Mi sembra abbastanza evidente che questi uomini avessero una ragione per non venire», ha concluso il cantante. Insinuazioni che, al momento, non sono state prese in considerazione dagli inquirenti in quanto non troverebbero un riscontro nelle indagini effettuate.
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Il Messaggero