Terrorismo, espulso pakistano: bloccato all'aeroporto di Napoli

Terrorismo, espulso pakistano: bloccato all'aeroporto di Napoli
Gli agenti della sezione antiterrorismo della Digos della Questura di Salerno hanno dato esecuzione al decreto di espulsione, emesso il 17 ottobre 2017, dal ministro...

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Gli agenti della sezione antiterrorismo della Digos della Questura di Salerno hanno dato esecuzione al decreto di espulsione, emesso il 17 ottobre 2017, dal ministro dell'Interno nei confronti di un pakistano di 38 anni. L'uomo, già attenzionato dal personale della Digos, è stato bloccato all'aeroporto di Napoli Capodichino non appena sbarcato dal volo Turkish Airlines proveniente da Istanbul.


Come fa sapere la polizia, «il pakistano, già residente nel comune di Sarno (Salerno), munito di regolare permesso di soggiorno, era considerato una minaccia per la sicurezza dello Stato poiché ritenuto capace di agevolare, in vario modo, organizzazioni o attività terroristiche, anche internazionali».

Il pakistano è sospettato «di essere inserito in un network operativo composto da soggetti noti per aver assunto posizioni religiose radicali di fede sciita e coinvolti in attività ricognitive propedeutiche allo svolgimento di azioni violente ed inoltre risultava intraneo ad una organizzazione dedita allo spionaggio e collegata alle milizie iraniane, volta alla realizzazione di atti terroristici sul territorio italiano».

L'uomo si era allontanato la scorsa estate facendo perdere le sue tracce. Nel corso delle indagini si è però riusciti ad individuare sia l'abitazione presa in affitto a Sarno sia soggetti con i quali era risultato in contatto. Non appena sbarcato dall'aereo proveniente dalla Turchia al pakistano, bloccato all'aeroporto di Napoli, sono stati notificati il provvedimento del ministro dell'Interno ed il decreto di revoca del permesso di soggiorno emesso dal Questore della Provincia di Salerno. Gli sono stati ritirati i documenti italiani in suo possesso. Espletate tutte le formalità allo straniero è stato notificato un respingimento alla frontiera, e, contestualmente, è stato riaccompagnato a bordo dello stesso aereo con il quale era arrivato in Italia, ripartito poi alla volta di Istanbul. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero