Terrorismo, pronta una legge per fermare il proselitismo per la jihad

Terrorismo, pronta una legge per fermare il proselitismo per la jihad
ROMA Un testo sul quale lavorare già c'è, ma ora l'intenzione del titolare del Viminale Marco Minniti, d'accordo con i parlamentari della maggioranza...

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ROMA Un testo sul quale lavorare già c'è, ma ora l'intenzione del titolare del Viminale Marco Minniti, d'accordo con i parlamentari della maggioranza è integrare il primo testo con i risultati della commissione sulla radicalizzazione che proprio due giorni fa ha consegnato il risultato del proprio lavoro allo stesso Minniti e al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.


Il documento elaborato da una commissione presieduta dal professor Lorenzo Vidino e della quale hanno fatto parte ricercatori e giornalisti esperti del fenomeno fa un quadro della radicalizzazione in Italia, identificando, ad esempio, i 110 foreign fighters partiti dal nostro paese e i 17 tornati, dei quali 6 attualmente presenti sul nostro territorio. Ma, soprattutto, parla della difficoltà che operatori sociali e istituzioni hanno quando un individuo si radicalizza o appare affascinato dal fenomeno e, specie se è minorenne, gli strumenti repressivi non possono essere applicati o risultano comunque insufficienti: «E'questa la situazione di stallo che attanaglia le forze dell'ordine e di intelligence di ogni paese democratico: cosa fare con un soggetto che non compie nessuna attività penalmente rilevante ma che comunque è chiaramente radicalizzato?», si legge nel documento che cita il caso di giovani di nazionalità italiana il cui radicamento era stato segnalato alle autorità ma che sono comunque partiti per andare a combattere in Siria senza che ci fossero gli strumenti adeguati per fermarli. E propone, dunque, di intervenire con piani di contrasto della radicalizzazione, la cosiddetta, Cve, che in altri paesi europei hanno dato buoni risultati e per i quali le Nazioni unite hanno scritto delle linee guida segnalando l'importanza di strumenti di questo tipo che includono campagne sui social e presenza sul territorio di iniziative anti radicalizzazione destinate soprattutto ai giovani.

Un testo di legge sugli strumenti di prevenzione del Radicalismo in Italia che potrebbe essere la base per inserire anche interventi di questo tipo esiste già, primi firmatari Stefano Dambruoso di Scelta civica e Andrea Manciulli del Pd e proprio nelle prossime settimane potrebbe riprendere il proprio iter nella commissione affari costituzionali.

IL NUOVO TESTO
Una ipotesi per trasformare i suggerimenti della commissione sulla radicalizzazione in un provvedimento operativo in tempi rapidi è che la legge attualmente in discussione includa i suggerimenti della commissione. «Valuteremo le conclusioni della commissione voluta dal premier e dagli Interni», dice il responsabile sicurezza del Pd Emanuele Fiano: «Legge e approfondimenti dei commissari hanno viaggiato di pari passo». Nelle prossime settimane, la commissione Affari costituzionali dovrebbe convocare il ministro Marco Minniti per parlare proprio del testo di legge in discussione. E quella potrebbe essere la sede per far converge i due progetti.

IL CAPO DELLA POLIZIA

Intanto, il capo della polizia Franco Gabrielli è intervenuto anche a proposito dei dati diffusi negli ultimi giorni sulla presenza di gruppi di simpatizzanti con la jihad attivi in italia. «Tutti gli aspetti vanno presi con la dovuta cautela, per quanto ci riguarda - ha detto - al fine di non sottovalutarli, ma nemmeno perché vengano amplificati. Intelligence e controllo del territorio sono i due pilastri con i quali si costruisce il sistema della sicurezza del nostro paese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero