Terrorismo, 22enne espulsa dall'Italia: a Milano aspettava l'okay dall'Isis per un attentato

Una giovane egiziana radicalizzata è stata espulsa dall'Italia per motivi di sicurezza nazionale. La 22enne, residente in regola a Milano, aveva intrapreso da alcuni...

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Una giovane egiziana radicalizzata è stata espulsa dall'Italia per motivi di sicurezza nazionale. La 22enne, residente in regola a Milano, aveva intrapreso da alcuni mesi un deciso percorso di radicalizzazione, manifestando in più occasioni, on line, l'intenzione di recarsi nei territori del Daesh per fornire il suo contributo al jihad. La giovane - al Gratosoglio con la famiglia: i genitori e tre fratelli minori -, secondo la polizia, avrebbe avuto contatti con una persona appartenente all'Isis e nei suoi 4 anni in Italia, dove vive dal 2013, ha profondamente modificato le sue abitudini sia nel vestiario che nel comportamento, durante il periodo delle attività investigative infatti la donna indossava il niqab (velo integrale che copre completamente il viso, lasciando solo una fessura per gli occhi, ed il corpo), completo di guanti neri.


Fahmy Fatma Ashraf Shawky è nata il 3 giugno del 1995 a Giza. È stato accertato che la donna, che in rete era nota come Umm-Jlaybib, era in contatto con un membro dell'Isis non meglio identificato, Abdallah Hasanayn Al-Najjar, al quale aveva formulato la richiesta di facilitare ed organizzare il viaggio nelle terre di conflitto attraverso la Turchia e che, a seguito delle varie difficoltà riscontrate nell'approntare il viaggio, aveva abbandonato l'intenzione di recarsi in Siria, maturando l'idea - spiega ancora la questura - di commettere un'azione suicida nel territorio nazionale. La donna sarebbe stata in attesa dell'avallo dei vertici dell'Isis per l'atto terroristico. Un quadro che, dopo i riscontri della Sezione Antiterrorismo della Digos di Milano, hanno spinto il ministro dell'Interno Marco Minniti a emanare un decreto di espulsione dal territorio nazionale per la donna. Contestualmente è stata disposta una perquisizione personale e domiciliare dell'indagata.
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Il Messaggero