Karlov, dalla Corea del Nord ad Ankara: il profilo dell'ambasciatore ucciso

Karlov, dalla Corea del Nord ad Ankara: il profilo dell'ambasciatore ucciso
Mosca Andrei Gennadyevich Karlov, l’ambasciatore russo assassinato ad Ankara oggi pomeriggio, era un diplomatico di lungo corso. Karlov stava parlando da alcuni minuti a una...

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Mosca Andrei Gennadyevich Karlov, l’ambasciatore russo assassinato ad Ankara oggi pomeriggio, era un diplomatico di lungo corso. Karlov stava parlando da alcuni minuti a una mostra fotografica, quando un attentatore gli ha sparato più volte dietro la schiena. Per domani è in programma a Mosca una riunione trilaterale tra ministeri della difesa di Russia, Iran e Turchia per parlare dello stallo siriano. Una trilaterale richiesta dal ministro degli esteri turco.


Karlov si trovava in Turchia dal 2013. Aveva 62 anni e lascia una moglie e un figlio.  Il diplomatico si sera laureato all’Istituto di relazioni internazionali di Mosca approdando subito al servizio diplomatico. Nel 1992 aveva conseguito un ulteriore passaggio formativo all’Accademia diplomatica del Ministero degli esteri russo. E’ stato ambasciatore in Nord Korea dal 2001 al 2006, nominato da Putin poiché profondo conoscitore dell’area,  e per la sua perfetta padronanza con la lingua coreana.  

Nelle relazioni tra Turchia e Russia a Karlov ha dovuto gestire l’ultima crisi profonda durata almeno 7 mesi tra i due paesi, scatenatasi con l'abbattimento di un jet russo in territorio siriano, ma vicino al confine turco, nel novembre 2015. In un crescendo di tensioni si sono confrontati due paesi impegnati a rafforzare la propria influenza geopolitica nell’area mediorientale e caucasica. La Russia direttamente coinvolta nella soluzione del conflitto siriano, la Turchia come membro della Nato ma fino allo scorso autunno partner privilegiato della Federazione russa. Negli ultimi mesi le rispettive diplomazie avevano lavorato per rimettere insieme i cocci, in un lavoro complicato e certosino, ripartito con un incontro ad agosto tra Putin ed Erdogan.



 
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Il Messaggero