Terrorismo, Alfano: «Espulso macedone, è il padre del bimbo che inneggiò a Isis a scuola»

Terrorismo, Alfano: «Espulso macedone, è il padre del bimbo che inneggiò a Isis a scuola»
«Ho firmato oggi il decreto della 67ma espulsione per motivi di prevenzione di terrorismo. È un lavoro che non conosce battute di arresto e che si basa su indagini...

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«Ho firmato oggi il decreto della 67ma espulsione per motivi di prevenzione di terrorismo. È un lavoro che non conosce battute di arresto e che si basa su indagini capillari del nostro sistema di sicurezza e prevenzione, grazie al quale è possibile intercettare adesioni, in atto o potenziali, a forme di terrorismo internazionale o manifestazioni di favore a riguardo». Lo afferma, in una nota, il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.


«In particolare - spiega il ministro - l'operazione è stata condotta dai Carabinieri del Ros che, in provincia di Treviso, hanno eseguito un provvedimento di espulsione nei confronti di un cittadino macedone, di 39 anni, nato a Otlja e residente in una cittadina trevigiana. Ho deciso l'espulsione a seguito di alcuni elementi raccolti grazie all'importante lavoro dal Ros per il contrasto del terrorismo di matrice jihadista. Il macedone, in Italia dal 1998, impiegato regolarmente in una ditta, aveva contatti, sin dal 2014, con alcune persone, di origine balcanica, accomunate da un credo radicale islamista, con posizioni oltranzistiche ed ideologie di stampo wahabita, fortemente ostili rispetto agli usi e ai costumi occidentali. Secondo quanto raccolto, l'espulso era un profondo conoscitore del jihadismo e un rigoroso osservante dei rigidi dettami della dottrina salafita, con forti pulsioni di radicalizzazione che lo avevano spinto a un progressivo cambiamento in chiave antioccidentale delle abitudini, anche a livello estetico. Per noi, infatti, è stato molto indicativo il suo rifiuto, dopo gli attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi, di aderire a un comunicato di solidarietà alla Francia e contro l'Islamic State, promosso da alcune associazioni islamiche».

«Si tratta del padre del ragazzo che, nel novembre scorso, in classe, durante una lezione, aveva manifestato approvazione per gli attentati terroristici di Parigi con la frase: 'hanno fatto bene, adesso andiamo a Roma e ammazziamo il Papa. Viva l'Isis».
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Il Messaggero