dal nostro inviato Mauro Evangelisti VISSO - «Fa freddo, ma noi dormiamo in macchina. Le nostre case hanno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VISSO - «Fa freddo, ma noi dormiamo in macchina. Le nostre case hanno tenuto, non abbiamo paura, quando ci danno il via libera, siamo pronte a tornare dentro», giurano Gabriella e Rina, due signore con i capelli bianchi, ma assai battagliere. Guardano da lontano la zona rossa di Visso, dove i vigili del fuoco stanno svolgendo i controlli in un centro storico che è tutto inagibile. In una piazza laterale c'è anche una targa dedicata al presidente dell'ultimo scudetto della Roma, Franco Sensi, che era di Visso, mentre una strada è dedicata a suo padre, Silvio.
La grande domanda, nel tardo pomeriggio quando il freddo tagliente prende il posto del solo è: cosa fare? Due terzi delle case sono inagibili, ci sono ottocento persone a cui trovare una sistemazione e non tutte hanno la forza d'animo di Gabriella e Rina, anche perché prima delle due scosse fortissime di ieri, la terra ha tremato sempre dal 24 agosto e ha ricominciato a farlo anche questa mattina. Il sindaco Giuliano Pazzaglini, che veste una divisa della protezione civile, spiega: «Noi vogliamo che Visso continui a esistere e che la sua comunità resti unita. Diamo tre opzioni ai nostri cittadini: i dormitori che stiamo allestendo, un contributo se trovano da soli una sistemazione e gli hotel a Civitanova. Ecco, quest'ultima soluzione penso sia comunque la migliore, per restare tutti insieme e per consentire ai bambini di andare a scuola, mantenendo le stesse classi e gli stessi insegnanti».
In molti, soprattutto chi ha bambini piccoli, sono pronti a spostarsi, ma c'è chi vorrebbe restare. Come una ragazza che lavora in un'azienda di Visso che produce pizze surgelate: «Se perdo anche il lavoro, cosa mi resta? L'azienda per fortuna è ancora in piedi, io voglio restare per salvare il mio stipendio».
«Le due scosse di ieri sono state terribili, mai così forti, siamo subito scappate all'aperto», dicono Gabriella e Rina, le due vicine di casa. Un signore di 99 anni allarga le braccia: «Nella mia vita scosse così forti non le ho mai sentite». E dire che qui il terremoto del 97 è stato pesante, il centro fu ristrutturato con criteri anti sismici. Oggi ci sono molti danni, ma le case sono in piedi: se si fa un confronto con Amatrice, dove il corso principale sembrava essere stato bombardato, viene da dire che comunque rispettare alcuni criteri di sicurezza a qualcosa è servito.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero