Terremoto Nepal, devastato patrimonio Unesco: danni inquantificabili

Terremoto Nepal, devastato patrimonio Unesco: danni inquantificabili
Non solo un enorme tributo umano. Il terremoto di magnitudo 7,9 che sabato ha devastato il Nepal ha provocato un danno al patrimonio culturale enorme che esperti d'arte e...

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Non solo un enorme tributo umano. Il terremoto di magnitudo 7,9 che sabato ha devastato il Nepal ha provocato un danno al patrimonio culturale enorme che esperti d'arte e storici stanno cercando di valutare. In tutto il paese, templi storici e monumenti tradizionali sono andati in frantumi, spesso ridotti a non più di un cumulo di polvere.


Il rappresentante dell'Unesco del Nepal, Christian Manhart, ha detto alla Dpa che, in alcune parti del paese, il danno è ampio. Ma ha aggiunto che altri luoghi sono stati parzialmente risparmiati. «Nella storica piazza Durbar di Kathmandu, la maggior parte dei templi sono completamente distrutti, a Bhaktapur sono stati danneggiati più della metà, tra cui il Changunarayan. Stessa situazione a Patan», ha detto Manhart. Ci sono sette monumenti patrimonio mondiale dell'Unesco a Kathmandu, per lo più intorno a piazze. Tra questi la famosa torre di Dharahara, nota anche come Bhimsen Tower, che è stata quasi completamente rasa al suolo.



Il destino della torre di 62 metri - costruita nel 1826 da un primo ministro della dinastia Rana per l'allora regina - non è ancora chiaro, come per molti altri edifici. Ma la torre è sopravvissuta un altro terremoto nel 1934, seppure ridotta da 12 a nove piani. «Dopo il terremoto del 1934 -ha detto Manhart - si è potuto salvare molto e le pareti sono state recentemente ricostruite. Quindi è probabile che molti siti possano essere ricostruite. Ma ci vorranno decenni e un sacco di soldi». Tuttavia, ha aggiunto Manhart «dobbiamo ancora fare un bilancio sulla gravità dei danni, al momento una stima è difficile da fare perché internet e i telefoni ancora non funzionano bene». Alcuni luoghi sembrano comunque aver resistito alla forte scossa e alle successive repliche. «A Boudhanath, un famoso Stupa (un sito di preghiera buddista) non è stato distrutto, ma la copertura dorata sembra essere danneggiata», ha detto Manhart.


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Il Messaggero