«Dobbiamo dare poteri straordinari, a chi si occupa di emergenza e ricostruzione, ovvero alla Protezione Civile e al commissario per la ricostruzione». Lo afferma il...
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«Nei prossimi 3-4 giorni ci concentriamo, e lo faremo con l'Anac e con il Parlamento, su quali possono essere questi poteri straordinari, non possiamo avere strozzature burocratiche, dobbiamo dare un segnale di accelerazione forte e chiaro» ai cittadini, tra i quali «si è diffusa la disperazione», ha spiegato.
«È un'emergenza seria» con la «concatenazione micidiale tra una nevicata che non si vedeva da 45 anni e tre scosse di magnitudo molto alta. Non diamo l'idea che questo livello di emergenza sia normale, è stato un livello straordinario», ha proseguito. «Ringrazio le oltre 8mila persone che hanno lavorato in alcuni casi in condizioni davvero difficili. Un lavoro straordinario di cui penso dobbiamo essere orgogliosi».
E poi: «Attenzione a scatenare questa voglia di trovare capri espiatori. Temo di lasciarci andare, temo un Paese incattivito che cerca subito il giustiziere e il capro espiatorio. La verità serve a far funzionare le cose meglio, non a cercare vendette». «La reazione all'emergenza straordinaria è stata straordinaria. Non solo li ringrazio ma li difendo abbiamo un sistema di protezione civile che dobbiamo tenerci stretto, è tra i migliori al mondo».
Poi Gentiloni cambia argomento.
E sui rapporti con gli Usa guidati da Trump: «Abbiamo lavorato con Nixon, con Bush, lavoreremo anche con Trump ma ci sono valori ai quali non rinunceremo: il protezionismo per noi non è una soluzione, il migrante deve accettare delle regole ma non può essere respinto, per noi la società aperta è un valore, noi questi valori europei li dobbiamo difendere», sottolinea ribadendo la piena collaborazione tra l'Italia e gli Usa di Donald Trump
Quanto al tema elezioni dice: «C'è molto da fare. In quanto tempo non lo decide Paolo Gentiloni, lo deciderà il Parlamento Le elezioni non sono una cosa che decido io, noi lavoriamo fino a che c'è la fiducia del Parlamento. L'importante è non mettersi nella disposizioni di chi si sente già alla fine». «Noi lavoriamo come se dovessimo lavorare molto a lungo ma ci rimettiamo alle decisioni del Parlamento». Sulla durata del governo il premier ribadisce: «Non faccio l'indovino ma è chiaro che la frase di rito è che il governo dura finché ha la fiducia del Parlamento». «E del Pd?», gli viene chiesto. «Assolutamente, è la maggiore forza» nelle Camere, replica Gentiloni. «Mi auguro che, a prescindere dalla durata del governo, tra le forze parlamentari ci sia in modo tempestivo un dialogo per leggi elettorali per Camera e Senato possibilmente non troppo disarmoniche, questo è un requisito di efficienza del sistema democratico». «Confido nel fatto che dopo la decisione della Corte tra le forze politiche si arrivi ad un'intesa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero