Sono stati rintracciati, e stanno bene i 15 allevatori della zona di Arquata del Tronto con cui i familiari non erano più riusciti a mettersi in contatto dopo le scosse di...
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«C'è preoccupazione per una quindicina di allevatori che erano andati a dare da mangiare al bestiame tra le frazioni di Spelonga e Colle di Arquata e non sono rintracciabili. Le famiglie mi hanno chiamato perché non riescono a contattarli, ho allertato i vigili del fuoco e la forestale, stanno tentando di aprire dei varchi per raggiungere quelle zone, ci sono fino a due metri di neve, la situazione è drammatica», aveva detto all'Adnkronos il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci, dopo le tre forti scosse di terremoto che hanno rigurdato la zona già colpita dal sisma dei mesi scorsi.
A lanciare l'allarme sono stati degli amici, che non riuscivano a contattarli al cellulare. Nella zona è caduta moltissima neve e si temeva potessero esserci stati dei crolli a seguito delle ultime scosse di terremoto.
«Quando stavamo per dimenticarcene, perché da una decina di giorni non sentivamo più niente ed eravamo concentrati sull'emergenza neve, ecco un'altra mazzata. La situazione è disastrosa»: così il sindaco di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), Aleandro Petrucci, dopo l'ultima violenta scossa di terremoto. «Ad Arquata non c'è più nessuno; ogni scossa cade qualcosa, poi con la neve e la pioggia ormai il paese è ridotto a un cumulo di macerie. Sicuramente ci saranno stati altri crolli. Se non il 100 per cento, di sicuro il 98 per cento delle case è ormai inagibile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero