dal nostro inviato Rosalba Emiliozzi AMATRICE - Kristian, 17 anni, appena può corre al cimitero a trovare la cuginetta....
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AMATRICE - Kristian, 17 anni, appena può corre al cimitero a trovare la cuginetta. Anche ieri, a passo veloce, ha varcato la porta di quel che resta del camposanto di Amatrice e si è seduto dietro le tombe di Caterina Amadio e della mamma Sabrina Bonamici, uccise dal sisma del 24 agosto.
Con sé porta la musica per Caterina e rincorre i sogni della ragazzina scomparsa a 14 anni. «Voleva imparare le lingue e anch'io dopo il liceo scientifico, come lei, farò l'università di Lingue» dice Kristian, che ora è sfollato con la famiglia a Rieti, dove sta anche proseguendo gli studi, ma appena saranno pronte le casette di legno tornerà ad Amatrice. «Io non me ne andrò mai, contatemi qui ad Amatrice - dice sicuro - questo è il mio paese e qui voglio vivere». Caterina era centrale nella sua vita e ora è quel pezzo importante che manca. «Stavamo sempre insieme, tutto l'anno, a scuola, d'estate, d'inverno, dividevano tutto. Per me era più di una sorella - racconta Kristian, mentre guarda le croci piantate nella terra - vengo qui a trovarla spesso, quando posso. A Rieti non c'era scuola, chiusa per terremoto, e sono venuto».
I RICORDI
Seduto su piccoli scalini, tiene annodato al filo dei ricordi questo legame profondo. A Caterina parla in silenzio e fa ascoltare la musica, il suo cantante preferito Eros Ramazzotti, i brani che le piacevano di più, Un'emozione per sempre e Parla con me. «Vorrei poterti ricordare con quel sorriso...», dice il testo di Ramazzotti, e la piccola Caterina aveva un sorriso che la foto ritrae perfetto. Allegra e intelligente, era un piccolo genio a scuola e aveva le idee chiare sul suo futuro: studiare e rimanere ad Amatrice. Anche Kristian abbozza un sorriso quando parla di lei, dolore e gioia, perché Caterina era soprattutto voglia di vivere.
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Il Messaggero