«Voglio ricostruire il centro di Amatrice con le vie come erano. Dobbiamo dare speranza a questa gente», il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi non dorme da due giorni....
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«Il messaggio che mando agli amatriciani, popolo dignitoso, è che non si devono lamentare. Ma possono contare sul loro sindaco che ha perso tutto proprio come loro. E se non scappano i cittadini non scappa il sindaco. Amatrice risorgerà - continua Pirozzi - Le promesse saranno mantenute. I sacrifici di tante generazioni sono andati in fumo in 10 secondi. Avevamo due strade: autocommiserarsi o reagire. Abbiamo deciso di reagire. La "macchina Italia" è stata straordinaria. La scuola andata giù; c'è stato sciacallaggio. La scuola comune si è costituita parte civile: se ci fossero responsabilità è parte lesa».
E ancora: «Se è stato fregato qualcuno è stato fregato il comune di Amatrice. Oggi abbiamo notificato ai carabinieri che ci costituiamo parte civile. Bruno Porro, mio assessore comunale, ha perso i genitori. Eppure è stato tutto il giorno accanto al suo sindaco anche per identificare tanti cadaveri. Ecco, queste persone ci sono ad Amatrice».
«Renzi - conclude Pirozzi - mi ha chiamato. Mi ha chiesto: "Come stai mister?". Gli ho risposto: "Barcollo ma non mollo". Ecco, lui mi chiama mister e io lo chiamo Matteo... Ma se non si riparte nella maniera giusta io lo combatterò». Poi ha concluso: «Non escludo che mi sia notificato avviso di garanzia, è un atto dovuto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero