​Terremoto in Abruzzo, scattano le ispezioni Anac-Gdf sulle «casette»

Terremoto in Abruzzo, scattano le ispezioni Anac-Gdf sulle «casette»
Le «casette» per le persone colpite dal sisma dell'anno scorso nel centro-Italia finiscono sotto la lente dell'Anac e della Guardia di finanza. Per ora la...

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Le «casette» per le persone colpite dal sisma dell'anno scorso nel centro-Italia finiscono sotto la lente dell'Anac e della Guardia di finanza. Per ora la verifica che non ha messo in evidenza irregolarità. Ma il dato è che l'Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone vuole controllare se tutte le procedure adottate siano regolari e in linea con il Codice degli appalti. Sotto la lente le imprese coinvolte, i tempi, la fornitura, il trasporto e il montaggio delle Sae, ossia le soluzioni abitative: le casette, appunto. Finora ne sono state consegnate circa 610 su un fabbisogno di 3.745.


La parte del leone per la fornitura la fa il consorzio Cns con le sue associate. Oggi militari del Nucleo speciale Anticorruzione e del Nucleo di Polizia tributaria di Perugia, su delega del presidente Cantone, hanno effettuato ispezioni in due cantieri di Norcia, in Umbria, in cui è in corso la realizzazione delle unità abitative: «Norcia 1 - area Campi» e «Norcia 1 - area Ancarano». Obiettivo: identificare le imprese che stanno eseguendo le opere, verificare l'effettiva tipologia dei lavori svolti e lo stato di completamento delle strutture abitative. Dai primi accertamenti in questo caso non risultano esserci irregolarità.

Ma il raggio d'azione dell'Anac è più vasto e non solo da un punto di vista territoriale. L'attività ispettiva, infatti, si colloca nel quadro della più ampia indagine delegata dall'Anac ai finanzieri del Nucleo speciale Anticorruzione, comandati dal generale Gaetano Scazzeri, sulle procedure di fornitura, trasporto e montaggio delle Sae ed è finalizzata ad accertare la regolarità delle procedure adottate nel rispetto del Codice degli appalti. Uno degli snodi è capire se semplici subforniture non nascondano in realtà veri e propri subappalti, che richiedono a monte altro tipo di controlli e comunicazioni a garanzia delle capacità tecniche delle ditte.


A un anno da terremoto sono complessivamente 40, finora, gli appalti per la ricostruzione pubblica esaminati dall'Anac, con un centinaio di pareri resi, in media dopo quattro giorni dalla ricezione degli atti: si va dalla rimozione delle macerie alle opere di urbanizzazione, dalla fornitura dei materiali per le casette alla realizzazione delle nuove scuole.
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Il Messaggero