Taranto, cede il solaio di casa: ferita un'intera famiglia. Grave bimba piccola

Il solaio della casa ha ceduto di schianto e sotto i detriti è rimasta un'intera famiglia. Padre, madre e due figli piccoli. Tutti hanno riportato ferite. La più...

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Il solaio della casa ha ceduto di schianto e sotto i detriti è rimasta un'intera famiglia. Padre, madre e due figli piccoli. Tutti hanno riportato ferite. La più grave è una bimba che è stata condotta in ospedale in codice rosso. Il grave episodio si è verificato la scorsa notte, pochi minuti prima delle quattro in via Alfieri. A cedere il solaio di un appartamento al terzo e ultimo piano di una palazzina. A quell'ora, ovviamente, i malcapitati dormivano e sono stati colpiti dai detriti piovuti dal soffitto. Subito è scattato l'allarme e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, il 118, la Polizia e i carabinieri. I feriti sono stati tutti condotti in ospedale.


Sono migliorate nel corso della giornata le condizioni della bimba rimasta ferita insieme al fratello di 16 anni e ai suoi genitori. La bimba, che si trovava nella culla, è stata trasportata in codice rosso all'ospedale Santissima Annunziata. Ora si trova in osservazione nel reparto di Pediatria. Ferite non gravi hanno riportato i suoi genitori e il fratello di 16 anni. Sono due le famiglie che abitano nel palazzo in cui è avvenuto il crollo. Gli assessori all'emergenza abitativa Francesca Viggiano e ai Servizi Sociali Simona Scarpati, che si sono recati in ospedale per visitare i feriti, in una nota parlano di «tragedia sfiorata».

Gli assessori hanno disposto, ciascuno per le proprie competenze, le verifiche sulla staticità dell'immobile e, con il supporto del servizio sociale professionale, sulle condizioni socio-economiche dei due nuclei familiari residenti nella palazzina dichiarata inagibile. Il Comune, viene spiegato, si impegna a garantire «una adeguata collocazione» alle due famiglie. «Si tratterà - conclude la nota - di una soluzione di natura temporanea che consenta ai nuclei di superare il trauma e di non sospendere le attività quotidiane».
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Il Messaggero