SVP: «Referendum sul contratto alla tedesca non era sul contenuto»

Gli autonomisti trentini
«Noi aspettiamo di vedere chi sarà il premier, quale sarà il suo programma e quali le sue idee sulle autonomie e sull'Europa. E decideremo di...

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«Noi aspettiamo di vedere chi sarà il premier, quale sarà il suo programma e quali le sue idee sulle autonomie e sull'Europa. E decideremo di conseguenza». Lo dice all'Adnkronos la senatrice dell'Svp Julia Unterberger, presidente del gruppo delle Autonomie a palazzo Madama, che aggiunge: «Il nostro auspicio, come forza favorevole all'Europa delle regioni, è che si tratti di un esecutivo pro-Europa, e rispettoso dei trattati e delle autonomie». Quanto al tempo già trascorso dopo le elezioni senza la nascita di un governo, Unterberger sottolinea, da un lato, «che sono stati enfatizzati i veti degli uni contro gli altri, contro Fi o contro il Pd. Per noi, porre veti contro una forza politica è sbagliato»; dall'altro, concede che «per stipulare un contratto di governo che non sia superficiale o inattuabile, il tempo è necessario»


La Germania, d'altronde, insegna, ma Unterberger ricorda un dettaglio non secondario:
«E' vero che la Spd ha indetto un referendum tra gli iscritti ma la consultazione riguardava solo il quesito se sedersi o meno al tavolo con la Cdu di Merkel. Non era certo un referendum sul contenuto del contratto!». Insomma, quanto viene prospettato in Italia, con la consultazione on line M5S o sotto i gazebo della Lega, dal suo punto di vista «è quantomeno surreale. Cosa deve pensare l'altro contraente: quello che è stato concordato può essere forse invalidato da un terzo soggetto? Assurdo», conclude. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero