Svizzera, bocciato il reddito di cittadinanza per tutti con il 77% di no

Svizzera, bocciato il reddito di cittadinanza per tutti con il 77% di no
La Svizzera boccia il reddito di cittadinanza per tutti. Chiamati oggi alle urne, gli elettori elvetici hanno respinto con una valanga di “No” (il 76,9%) la proposta...

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La Svizzera boccia il reddito di cittadinanza per tutti. Chiamati oggi alle urne, gli elettori elvetici hanno respinto con una valanga di No (il 76,9%) la proposta di introdurre un «reddito di base incondizionato» per ogni cittadino, dalla nascita fino al decesso.


Promossa da un comitato indipendente, l'iniziativa chiedeva alla Confederazione di istituire un reddito minimo affinché tutta la popolazione potesse condurre «un'esistenza dignitosa» e partecipare alla vita pubblica, anche senza lavorare. Nessuno dei 26 cantoni del Paese ha approvato il testo. Nel referendum non si specificava un importo preciso, delegando la questione al legislatore, ma i promotori dell'iniziativa avevano ipotizzato la somma di 2.500 franchi al mese per gli adulti (circa 2.250 euro) e di 625 franchi per i minorenni. L'importo sarebbe stato versato indipendentemente dal reddito e dalla situazione patrimoniale dei beneficiari.

Primi al mondo a poter votare su una cosa del genere, agli svizzeri non è piaciuto il nuovo
contratto sociale promosso dai fautori dell'iniziativa e hanno preferito seguire le indicazioni del governo, della maggioranza dei partiti e degli imprenditori, contrari ad un testo giudicato pericoloso e utopistico. Nonostante il fallimento, il comitato promotore si è detto «positivamente sorpreso» dai risultati delle urne. Per uno dei suoi membri, il professore di economia Sergio Rossi, circa «una persona su cinque» ha votato a favore. «È un successo», ha aggiunto citato dall'agenzia di stampa svizzera Ats. Ancora più soddisfatti gli oppositori. «È uno schiaffo» che «seppellisce il reddito di base», ha detto il deputato popolare democratico Yannick Buttet, membro del Comitato interpartitico che si opponeva al testo. Questa «buona notizia» non impedisce tuttavia di riflettere sul futuro del mondo del lavoro in Svizzera, i quesiti sollevati erano legittimi, ma la soluzione non era realistica. Per il deputato radicale-liberale Marcel Dobler, è chiaro che la maggior parte dei cittadini «non è pronta ad un esperimento tanto radicale».

Il verdetto delle urne riflette i sondaggi della vigilia. L'iniziativa, che aveva raccolto 126mila firme, aveva solo il sostegno dei Verdi e dell'estrema sinistra. Stando alle indagini demoscopiche condotte prima della votazione, due argomenti contro il reddito di base incondizionato hanno fatto breccia tra gli elettori: il timore che un reddito mensile garantito agisse da disincentivo al lavoro e la convinzione che la proposta - il cui costo era stato stimato in circa 208 miliardi di franchi all'anno (quasi 190 miliardi di euro) - non fosse assolutamente finanziabile.


Sempre oggi gli svizzeri hanno bocciato altre due iniziative popolari, una sui trasporti pubblici e l'altra sul finanziamento della circolazione stradale. Sono invece state approvate senza difficoltà una modifica di legge per rendere le procedure d'asilo più rapide e quella della legge sulla procreazione con assistenza medica, che consente la diagnosi preimpianto degli embrioni ottenuti con fecondazione artificiale.
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Il Messaggero