Usura, atti di violenza e sequestro di persona. Queste le accuse mosse dalla polizia elevetica a un 36enne italiano titolare di un'agenzia di sicurezza in Ticino. L'uomo,...
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Il fermo, ora trasformato in arresto provvisorio come riferito dalla polizia cantonale, è avvenuto nell'ambito di un'indagine avviata in seguito a diverse segnalazioni sul mancato rispetto delle norme della legge sulle attività private di investigazione e sorveglianza. L'appalto per la sorveglianza del centro richiedenti asilo coinvolto nell'inchiesta è stato immediatamente tolto alla società dell'accusato.
«Capitan Marco era un duro e un violento. Urlava sempre e minacciava di farci rimandare al nostro paese - ha raccontato un giovane asilante al Giornale del Popolo svizzero-. Avevamo paura, qualcuno mi ha detto di essere stato picchiato». Oltre a "Capitan Marco" come veniva chiamato il brindisino, è stato arrestato un altro agente di sicurezza svizzero-turco della stessa agenzia accusato di legami con l'Isis. Accusa che non riguarda l'italiano. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero